Il Cai Centro Antiviolenza Italiano in una nota chiede al Capo della Polizia Franco Gabrielli di conoscere i provvedimenti adottati per l’appartenente alle forze dell’ordine che ha pubblicamente offeso le donne vittime di stupro. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Cai: “Egregio Capo della Polizia, quando gli insulti provengono da chi indossa la divisa da chi dobbiamo essere tutelate?” Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Negli ultimi giorni, abbiamo appreso, con grande amarezza, che un appartenente alle forze dell’ordine, impegnato – da quanto si legge – anche in attività sindacale, avrebbe postato sul suo profilo pubblico di Facebook articoli relativi ad episodi di recenti stupri, commentati con inequivocabili frasi sessiste e ingiuriose nei riguardi delle vittime, di cui una ragazzina di soli 15 anni di Jesolo. Dalle foto postate e commentate tra le tante, si legge come lo stesso, riferendosi in particolar modo allo stupro della ragazzina di 15 anni, avvenuto a Jesolo, riporta che “queste ragazzine” per rimediare dello stupefacente, sarebbero disposte a fare “servizietti veloci”. Però, poi “trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora piangono perché le stuprano”. Nell’altro post, riferito allo stupro della ragazza tedesca a Rimini, ritiene “Questa mi sembra una cazzata.. come quella di Jesolo”, arrivando a consigliare di trovare un “avvocato per sicurezza”, prima di avere rapporti sessuali, perché – sempre a suo dire – sarebbero troppe le donne che “prima si mettono in situazioni strane e poi fanno le vittime”.
L’aberratio, che in alcun modo possiamo sottacere, è che questo signore, che indossa la divisa (fortunatamente rappresentata anche e soprattutto da persone serie e oneste), esprime – secondo i post pubblicati – pubblicamente che per lui tutti gli stupri sarebbero delle “cazzate”, perché sono le donne a cercarsela.
Scritti, parole e pensieri, questi, di una gravità unica e assoluta, che in alcun modo possono risultare per inosservati, né vogliamo che lo siano.
Il numero di donne vittime di stupro è vertiginosamente in aumento.
Il Ministero dell’Interno, nel Dossier sulla sicurezza, pubblicato proprio a ferragosto – che abbiamo letto in sintesi dal sito https://www.valigiablu.it/dati-reati-violenza-donne/ -, ha lanciato un dato allarmante: se da un lato calano omicidi, furti, rapine, dall’altro aumenta, in proporzione, la violenza sulle donne.
Leggere tali commenti ingiustificabili, equivale ad aumentare quei macigni sul cuore, non solo di quelle giovanissime vittime di violenza sessuale, ferite a vita, e dei loro familiari, ma anche di tutte le donne, offese, insultate ed umiliate da chi dovrebbe tutelarle.
Chiediamo, pertanto, al Capo della Polizia – di cui si conosce la celerità delle azioni – di essere altrettanto esaustivo nel soddisfare la nostra richiesta.
Nella foto la presidente del Cai Centro Antiviolenza di Matera, Ivana Giudice