Gianni Rosa, segretario regionale, Rossella Quinto, vicario regionale, Domenico Palombella, vicario regionale, Pasquale Di Lorenzo, segretario provinciale Matera e Giuseppe Giuzio, segretario provinciale Potenza in una nota congiunta esprimono alcune riflessioni in vista delle prossime elezioni regionali.
Lo diciamo da settimane: le donne e gli uomini liberi della Basilicata si uniscano.
Dalle cronache giornalistiche, almeno per ora, dobbiamo prendere atto che questo appello al senso di responsabilità di ciascuno di noi in parte è rimasto inascoltato.
I primi a defilarsi sono stati quelli del Movimento 5 Stelle, obbligati più da logiche nazionali che dalla reale convinzione dei militanti lucani, a dimostrazione della loro scarsa possibilità di poter decidere.
C’è poi un proliferare di liste civiche, tutte con un candidato presidente. Talmente tanti che potrebbero comporre una “lista dei presidenti”.
Fermo restando le legittime ed aspettative pretese di tutti, ci chiediamo quale sia l’obbiettivo che si vuole raggiungere: dare alla Basilicata una possibilità di rinascere, mandare a casa l’attuale Sistema e non consegnare la Regione all’improvvisazione e inesperienza dei 5stelle o, semplicemente, fare le comparse?
Non è più possibile rimandare non si riuscirebbe a ben capire il perder tempo.
Dobbiamo scongiurare che il “sistema” vinca ancora.
Un “fronte comune” unito dalla voglia di cambiamento ma, anche, da un’idea condivisa di Basilicata interpretata da persone serie, responsabili e competenti che sappiano dare una svolta alla nostra regione con una nuova visione.
Ma per fare tutto ciò, serve aprire il dialogo: noi non ci siamo mai sottratti e non lo faremo, ma serve la buona volontà di tutti i protagonisti di questa stagione politica, dai partiti del centro destra a tutti i movimenti civici che avversano l’attuale governo.
Ci si renda conto di quello che l’inesperienza politica, a volte, o la volontà di conquistarsi una poltrona, in altre, potrebbero causare a questa Nostra Terra che merita di essere messa al primo posto rispetto agli interessi personali.
Noi diamo la nostra disponibilità per una mediazione; siamo pronti con chi vorrà davvero costruire questa nuova Basilicata.
Si abbia il senso di responsabilità di unire le bandiere in modo da poter alzare compatti quella della Basilicata, terra meravigliosa fatta da tanta gente umile, onesta e per bene che, esasperata, chiede un vero cambiamento.
C’è un lavoro immane ma entusiasmante che ci aspetta: bisogna ricostruire tutto dalla base e per farlo servono intelligenze. Tante.