“Non possiamo accontentarci di ‘timide aperture’ da parte del Ministero alle Infrastrutture: sullo “scippo” dei fondi del “bando periferie”, perché di questo si tratta, cioè la sottrazione di risorse importanti destinate al programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei comuni e degli Istituti autonomi per le case popolari, è necessario ripristinare innanzitutto la tutela del diritto alla casa dei cittadini del Sud”. E’ il commento del segretario regionale della Uil di Basilicata Carmine Vaccaro ai risultati dell’audizione ieri di amministratori regionali e locali in Commissione Bilancio alla Camera.
Vaccaro – che agli inizi di agosto sollevò la questione con lettere inviate ai Ministri Toninelli (Infrastrutture) e Lezzi (Sud) – insiste: la riduzione delle risorse stanziate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze comporta notevoli criticità sull’efficacia realizzativa del programma, introducendo pesanti condizioni anche di sostenibilità finanziaria. Se poi a tutto questo si aggiunge che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti persiste nel suo atteggiamento, in maniera irragionevole e contraria al principio della perequazione, per una diversa allocazione delle risorse del tutto slegata dagli effettivi fabbisogni regionali, allora si comprende come le motivazioni di preoccupazione e di allarme che abbiamo lanciato sono quantomeno fondate ed obbligate.
Il segretario della Uil evidenzia che dalle tabelle emerge una fortissima ed immotivata penalizzazione delle Regioni del Sud Italia che, oltre all’evidente gap con le regioni del Centro-Nord, ancora pagano evidenti ritardi nella ricostruzione successiva al verificarsi di eventi naturali calamitosi (sisma in Irpinia del 1980). Ad esempio, a fronte della proposta di allocazione di 17 mln di euro della Conferenza delle Regioni per la Lombardia, la scelta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti è stata quella di incrementare tale importo di circa 40 mln. Diversamente per le Regioni del Sud si registrano consistenti ed intollerabili riduzioni: la Basilicata passa da 12 mln a 3 mln; la Campania da 60 mln a 38 mln, la Puglia da 73 mln a 20 mln.
Pertanto – conclude – tutte le iniziative di Regione, Anci, sindaci hanno il nostro sostegno in direzione di un intervento di correzione del riparto regionale, rispettoso dei principi di perequazione, di proporzionalità e di coesione territoriale e delle possibilità di crescita e di competitività che devono pur avere il Mezzogiorno e la Basilicata.