Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Manager della Sanità lucana, quale credibilità?” Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’inchiesta sulla sanità lucana, che ha portato anche agli arresti domiciliari il governatore Pittella, rende necessarie alcune riflessioni.
La politica del centrosinistra ha fallito e ha fatto emergere tutti i suoi difetti: invadenza, opacità, mancanza assoluta di meritocrazia. Questa inchiesta fa emergere due temi su cui voglio soffermarmi.
Il primo. I commissari finiti al centro dell’inchiesta della procura di Matera continuano a rimanere al loro posto; come se nulla fosse la sanità lucana ha ancora al suo vertice persone che sono la lampante espressione del “Sistema Basilicata” che tanti danni ha fatto e continua a fare.
E’ il Tribunale del Riesame di Potenza a definire questi soggetti “personaggi satelliti” del Presidente Pittella, selezionati per appartenenza e non certo per merito.
Emblematica la posizione del Commissario dell’ASP di Potenza, dott. Chiarelli. E’ veramente incredibile che una figura Commissariale, che in quanto tale deve garantire la presenza continua e assidua nello svolgimento del suo incarico, resti al suo posto dopo ben sessanta giorni di assenza. Delle due l’una: o non serviva il commissariamento o non serve il Commissario. In ogni caso rasenta il ridicolo la Delibera della Giunta Regionale dei primi giorni di Agosto del 2018 che si limita a “prendere atto dell’impedimento temporaneo” del soggetto, come se lo stesso avesse riportato un lieve incidente che lo costringa ad assentarsi e non fosse stato attinto da un provvedimento cautelare penale che non si sa quando cesserà i propri effetti.
Questa vicenda sta coprendo di ridicolo la nostra Regione agli occhi dell’intero Paese. L’unica decisione che andava presa era l’immediata rimozione del Chiarelli (analogo discorso vale per gli altri soggetti coinvolti) per reintegrare il prestigio e la credibilità delle Istituzioni (art.97 Cost.) già così mortificate da comportamenti asseverati da inequivoche intercettazioni che hanno avuto risonanza nazionale.
Considerata, poi, l’oggettiva gravità delle condotte e la loro incontestabilità vanno doverosamente attivati i necessari procedimenti disciplinari senza attendere l’esito del processo penale, come espressamente previsto dall’art.55-ter d.lgs. n.165/2001.
E che cosa ne è dei concorsi risultati alterati? I vincitori sono ancora al loro posto? Fino a quando? E’ stato attivato un doveroso procedimento che, con il rispetto di tutte le garanzie partecipative e defensionali, valuti un eventuale annullamento dei concorsi consentendo ai meritevoli di aspirare, ad armi pari, ad un impiego pubblico (art. 98 Cost.)?
Così si comporta un’amministrazione seria e rispettosa dei principi costituzionali, non certo facendo finta che il problema non esiste girando la faccia dall’altra parte.
Solo così un’amministrazione reintegra la propria credibilità e ristabilisce il patto fiduciario che la lega ai cittadini. Quindi chiedo fermamente l’adozione di tali doverosi e non più ritardabili provvedimenti.
Chi guida la nostra sanità è credibile? Assolutamente no! La gestione della sanità lucana ha mostrato il volto peggiore e merita un azzeramento dei suoi vertici per garantire un migliore funzionamento con professionisti capaci e meritevoli. Senza dimenticare che quanto sta accadendo getta nella sfiducia i tanti medici e operatori sanitari che con serietà svolgono il loro lavoro e, soprattutto, i cittadini che si rivolgono ogni giorno alle strutture sanitarie regionali per essere curati, prima ancora di intraprendere mortificanti “viaggi della speranza”.
Il secondo punto riguarda la reputazione all’esterno della sanità lucana. I super manager, che hanno avuto intenzione di affrontare una sfida professionale in Basilicata ora si guardano bene dal farlo. È di questi giorni, infatti, la notizia che soltanto 16 sono stati gli aspiranti per i posti di direttore generale nelle tre azienda sanitarie lucane.
L’inchiesta della Procura di Matera degli inizi di luglio ha di sicuro influito sulle scelte di chi avrebbe voluto partecipare alle selezioni previste in Basilicata, considerato che i termini per le presentazioni delle domande sono scaduti il 13 luglio (una settimana dopo gli arresti disposti dalla Procura materana). Ombre troppo cupe. Metodi non più tollerabili a discapito. Chi si fida più di questa regione? Nessuno!
Già pochi giorni dopo l’arresto di Pittella avevo chiesto la pubblicazione e lo smantellamento della lista verde dei raccomandati, per cercare di ristabilire un minimo di meritocrazia. Se prima era la politica lucana a non essere credibile, oggi purtroppo lo sono sempre di più le istituzioni regionali per come in questi anni sono state trattate e per come continuano a esserlo. Non si può pensare solo a mantenere posizioni di potere e disinteressarsi di tutto. Non si può continuare a difendere posizioni che sono oggettivamente indifendibili. Ricordo che addirittura nel corso della discussione in consiglio regionale sulla mozione di sfiducia nei confronti di Pittella presentata dalle opposizioni, abbiamo addirittura sentito parlare l’Assessore Franconi di un modello lucano di sanità che funziona. La realtà che si scontra con la fantasia.
Il sistema clientelare messo in piedi è sotto gli occhi di tutti. Un sistema che deve essere radicalmente rifondato per dare un segno ai cittadini e ristabilire un minimo di merito in questa Regione. Fare questo significa non solo ammettere il fallimento e ridare al popolo lucano il potere di scegliere nuovi rappresentanti, ma anche intervenire per cancellare le ingiustizie che quel sistema di raccomandazioni ha creato in questi anni. L’impegno del Movimento 5 stelle lucano deve essere allora proprio questo, innanzitutto creare una seria e credibile alternativa di governo della Regione Basilicata e, poi, impegnarsi affinché si vada a fondo nella questione dei concorsi truccati e che la lista verde di Pittella venga smantellata per fare posto ai meritevoli.