E’ stato un vero viaggio a tutto campo nel lavoro di Giulio Rapetti in arte Mogol, quello che si è svolto alla conferenza stampa che l’autore ha tenuto nel pomeriggio a Matera in vista dello spettacolo che stasera alle 21 sulla terrazza di Palazzo Lanfranchi racconterà la sua vita e le sue celebri canzoni.
All’incontro con i giornalisti hanno paratecipato Francesco Zingariello, direttore artistico della Camerata delle Arti che promuove lo spettacolo, Patrizia Minardi dirigente dell’Ufficio sistemi culturali e turistici della Regione e Daniela Sornatale, una delle interpreti che saranno sul palco questa sera (insieme a Maria Grazia e Rita Zingariello, dirette da Valter Sivilotti con la partecipazione di Francesco Zingariello e di suo figlio Clemente al violoncello).
“Abbiamo fortemente voluto questo appuntamento – ha spiegato Zingariello – dopo che l’anteprima che si è svolta lo scorso anno ha registrato il sold out. Con Mogol ci sono progetti che ci vedranno insieme anche nel 2019 – ha poi aggiunto – e che proseguono la collaborazione con la Regione che coproduce”. Zingariello precisa: “Gli arrangiamenti del maestro Valter Sivilotti allontanano dai confini della musica popolare e spaziano in modo molto ampio”.
Patrizia Minardi ha sottolineato questo importante tassello che rientra nel Piano Spettacolo della legge 37/2014. “I fondi del Fus (fondo unico dello spettacolo ) si riducono sempre di più e per questo le Regioni sono chiamate a contribuire per più di 2/3. Stiamo però cercando di giungere a diverse realtà lucane per una maggiore conoscenza del pubblico, creando al tempo stesso occupazione per i musicisti lucani. Ogni volta che contiamo sulla presenza di Mogol, poi, registriamo grande attenzione del pubblico lucano perchè il suo amore per la mostra terra , così come l’attenzione per Pino Mango sono molto importanti.
Fra 20 giorni -ha ricordato inoltre – pubblicheremo il bando per la nuova tornata di residenza artistica nella sua scuola”.
Di seguito l’intervista rilasciata da Mogol.
Mogol racconta perchè ritorna a Matera con grande piacere: “Qui ho tanti amici, c’è gente fantastica e meravigliosa”.
“L’Orchestra è molto importante, c’è un direttore d’orchestra molto bravo e con un cantante fantastico come Francesco Zingariello. Ma la cosa bella è che invitiamo a cantare il pubblico. Ovunque vado nei miei spettacoli il pubblico canta, un coinvolgimento che non avviene in nessun paese e che sta succedendo.
Mogol ha chiesto di portare la musica pop nei Conservatori e lo farà attraverso la formazione dei docenti al Cet di Bologna: “Abbiamo già trovato un’intesa per sei Conservatori con il Ministro Franceschini e ora ho parlato con il Ministro Bonisoli, mi auguro che continuerà questa tradizione, perchè è la cosa più importante che si può fare oggi.
E poi in cantiere c’è un’opera che vede protagonista Mogol. “L’opera debutterà a dicembre al teatro Bellini di Catania, “La Capinera”, è tratta da La storia di una Capinera” di Giovanni Verga, una storia tutta siciliana, io ho scritto le romanze insieme a Giuseppe Fulcheri, che ha avuto l’idea di prendere “Una storia di una Capinera” per farla diventare un’opera e il cantautore Gianni Bella, un’opera orchestrata da Geoff Westley. Un capolavoro che ha interessato già l’Unione Sovietica e che segnerà ancora una volta nel mondo la tradizione italiana. Il prossimo anno potremmo portarla qui per Matera 2019″.
In questi giorni ricordiamo l’assenza da venti anni di Battisti, cosa le manca di questo cantante? “Scrivere volentieri una canzone per lui oggi”.
Perchè cantiamo ancora oggi le canzoni di Mogol? “Io credo che sono rimaste nel cuore e nella mente di tante persone”.
Matera si ritrova senza un teatro per Matera 2019, cosa ne pensa Mogol? “Ho proposto di fare il possibile per realizzare un teatro tra la Puglia e Matera visto che qui manca un grande teatro, perchè il comprensorio murgiano è di 300 mila persone, non essendoci un teatro perchè non farlo. Ho detto anche di visitare il teatro di Assisi, realizzato da un americano che è un cubo ma dentro è una cosa meravigliosa, un teatro da 1500-2000 posti.”
Mogol ci tiene anche a difendere il diritto d’autore degli artisti: “Sul diritto d’autore ho letto che i colossi della rete come Google vogliono eliminarlo. Io ribadisco che chi vuole regalarlo in realtà non lo può fare perchè non è suo e mi auguro che su questa vicenda ci sia massima attenzione da parte dell’opinione pubblica. Il diritto d’autore non è una tassa, ma il compenso riconosciuto a circa 50 mila creativi che guadagnano meno di 1000 euro al mese e devono pagarsi i contributi. Questo vuol dire fine della cultura”.
Mogol come vede il futuro della musica italiana? “La musica pop ha un grande futuro se continua ad entrare sempre più nei Conservatori. Io sono sempre al lavoro nel Centro europeo Toscolano, insieme ad autori importanti come Laura Valente e Giuseppe Anastasi. Nei giorni scorsi ho scritto una canzone per una ragazza calabrese di sedici anni e un’altra per due ragazzi insieme a Giuseppe Anastasi. Sono convinto che avranno un grande successo”.
Michele Capolupo
Al lavoro come sempre nel Centro europeo Toscolano,
La foto della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)