Dove è finito chi si è scandalizzato, a torto o a ragione, per la presenza di un truck per la vendita di panini e bibite in prossimità della chiesa di San Giovanni Battista in occasione del Ragnatela Folk Fest? Ci farebbe piacere cosa ne pensano questi signori di quello che è accaduto nella serata di venerdì 7 settembre a Matera in occasione della tappa materana della tre giorni della Cgil dedicata alle Giornate del Lavoro, quando sulla facciata della chiesa di San Francesco d’Assisi, in prossimità dell’omonima piazza scelta dal sindacato per avviare l’iniziativa pubblica sulle politiche del lavoro, sono stati proiettati loghi della Cgil e slogan della manifestazione, Liberiamo il lavoro. La misura è colma. Non si può utilizzare la facciata di una Chiesa del centro storico di Matera, città tutelata dall’Unesco e capitale europea della cultura 2019, come una lavagna per “disegnarci” sopra con la tecnologia qualsiasi cosa. E’ vero che il lavoro è sacro e che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (sia pure precario e per milioni di persone una chimera) ma è pur vero che tutto ha un limite. In questo caso non siamo di fronte a giochi di illuminotecnica finalizzati a valorizzare il nostro patrimonio culturale ma di semplice pubblicità di un evento che, sia pure importante dal punto di vista sociale, trasforma un sito religioso in qualcosa di molto trash. A meno che la Chiesa di San Francesco d’Assisi non sia considerata oggi un muro qualsiasi sul quale poter proiettare qualsiasi cosa, perchè no, anche marchi commerciali…
Michele Capolupo
Nella foto la facciata della Chiesa di San Francesco d’Assisi con gli slogan della Cgil per le Giornate del lavoro