Popolo della Famiglia e Italia Madre: la regione Basilicata deve ripartire dai propri valori. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Una regione che deve partire dai propri valori”: questo il punto d’incontro sul quale le due delegazioni del Popolo della Famiglia e di Italia Madre si sono ritrovate a discutere relativamente alla prossima consultazione elettorale regionale. Irene Pivetti e Dina Sileo sedute al tavolo con Michela Napolitano e Valeria Giorgio hanno avuto modo di approfondire l’attuale scenario politico lucano, affrontando quelle che risultano essere le principali criticità che i designati dal popolo a governare la Basilicata saranno chiamati ad affrontare. “Criticità sì, ma soprattutto enormi potenzialità di una regione che per troppo tempo ha abdicato a se stessa, lasciando che giochi di potere, interessi di parte, equilibrismi politici, che sono arrivati a coinvolgere anche le altre componenti della società, non le consentissero di raggiungere i traguardi che merita. Spopolamento, deindustrializzazione, ‘prenditorialità’ travestita da imprenditorialità, dissesto idrogeologico, sfruttamento dissennato delle risorse che non solo non ha prodotto ricchezza in loco, ma che anzi ha depauperato terribilmente un territorio tra i più belli e floridi d’Italia. Riteniamo che si debba affrontare prioritariamente la denatalità con tassi che porteranno la Basilicata a perdere un terzo della sua popolazione nei prossimi 50 anni, disoccupazione giovanile al 40%, e in alcune realtà ben sopra questa soglia, interi paesi che scompariranno, mentre chi ha prodotto tutto questo continua a schermirsi, prospettando liste civiche, cambi di casacca e accordi sottobanco, con il solo scopo di proseguire a intorbidire le acque e continuare a mantenere lo status quo. Riteniamo – proseguono nella nota congiunta i rappresentanti di Popolo della Famiglia e Italia Madre – che vada invertita la prospettiva secondo la quale il lavoro sia elemento centrale e la persona debba sottostare alle dinamiche che lavoro e ‘non lavoro’ creano. La persona va posta al centro della politica e delle politiche che andremo ad attuare se riceveremo il consenso dei lucani. Sostegno alla famiglia e ai giovani che vogliono crearsi una famiglia, misure pensate e realizzate per favorire l’imprenditoria, a cominciare dall’impresa familiare, piccolo artigianato, esercizi di vicinato. Elemento centrale delle politiche di welfare restano le persone con disabilità, che non devono più essere considerate una tantum, con interventi spot, ma persone a tutti gli effetti e, dunque, messi nelle stesse condizioni di tutti, per quanto riguarda l’accesso ai servizi, il supporto economico, l’assistenza sanitaria. Crediamo – concludono Pivetti, Sileo, Napolitano e Giorgio– che insieme, ognuno secondo la propria mission politica, potremo giungere a una sintesi che possa indicare quel percorso condiviso, che consenta a questa terra di riappropriarsi del proprio futuro, un futuro di rinascita, di speranza, di crescita”.