La necessità di garantire la sicurezza e l’integrità fisica e psichica del personale sanitario(medici ospedalieri e di continuità assistenziale, infermieri, Oss, assistenti sociali, autisti di ambulanza) rispetto al rischio di aggressioni e minacce, un fenomeno che fa registrareuna preoccupante escalation.
E’ il tema della Conferenza Stampa di iniziativa del Vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata Michele Napoli, che si è tenuta questa mattina presso la Sala Mediafor della Giunta regionale e alla quale ha partecipato il consigliere regionale Paolo Castelluccio.
“Benchè manchino statistiche certe relative alla sua diffusione-ha esordito il consigliere Michele Napoli-gli atti di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie fanno registrare una frequenza di episodi più elevata di quella riscontrabile in altri ambiti lavorativi, per effetto del rapporto fortemente interattivo e personale che si istaura tra il paziente e l’operatore sanitario e che spesso coinvolge altri soggetti, quali i familiari del paziente, che si trovano sovente in uno stato di vulnerabilità, perdita di controllo e frustrazione.
“Tali episodi incresciosi-ha aggiunto Napoli- spesso non sono resi noti per vergogna,per paura di una denuncia, che evidenzierebbe situazioni di profonda inadeguatezza delle strutture sotto il profilo della sicurezza o perché il senso comune considera tali aggressioni una naturale componente del rischio connesso all’esercizio delle professioni sanitarie.
“ Purtroppo-secondo il Vice presidente del Consiglio regionale- spesso i pazienti o i loro congiunti scaricano nei confronti del personale sanitario la loro insoddisfazione derivante dal vedersi negate prestazioni a cui si ritiene di avere diritto, dimenticando che spesso è la carenza di risorse strumentali ed economiche, oltre che di personale,o un defict di programmazione l’elemento che non consente alle strutture sanitarie di erogare prestazioni adeguate ai bisogni di salute del cittadino.
Napoli ha ricordato come sin dal novembre 2007 il Ministero della Salute, con la Raccomandazione n° 8, invita le regioni e le aziende sanitarie e ospedaliere all’analisi dei luoghi di lavoro e dei rischi agli stessi correlati, al fine di prevenire gli atti di violenza, attenuandone le conseguenze negative, attraverso l’adozione di misure che consentano di ridurre, se non eliminare le condizioni di rischio e che A.ge.nas,( Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sta realizzando una proficua attività di monitoraggio diretta alla opportuna implementazione da parte delle regioni della suddetta Raccomandazione.
“Per comprendere appieno la rilevanza del fenomeno-ha spiegato Napoli- immaginate di essere un operatore sanitario che nel giro di qualche secondo, mentre cerca di curare più persone in un contesto complesso come ad esempio un Pronto Soccorso, si trova ad essere oggetto di aggressione verbale, di minacce o addirittura di violenza fisica e in uno stato di malessere, in preda alla paura deve espletare una attività oggettivamente delicata come quella della somministrazione delle cure ai pazienti.
“E’ proprio in virtù di questi elementi di fatto- ha concluso Napoli-che la nostra regione deve fare molto di più, soprattutto nei luoghi per così dire sensibili delle strutture sanitarie(locali adibiti ai servizi psichiatrici di diagnosi e cura, le sale parto, i pronto soccorso, i consultori e gli spazi dedicati all’interruzione volontaria di gravidanza)provvedendo all’istallazione di telecamere a circuito chiuso, dispositivi di sicurezza, impianti di allarme, metal detector, sistemi di collegamento ad unità operative di pronto intervento, e prevedendo l’operatività di un presidio di polizia fisso per i DEA di primo e secondo livello della nostra regione.
Misure che, secondo Napoli,“Devono far parte di un più organico progetto di sicurezza predisposto dall’Assessorato “ Politiche della persona” e che sia condiviso con le istituzioni responsabili della sicurezza, con le quali occorre stipulare un apposito Protocollo d’Intesa
“Oggi ricorre la giornata nazionale contro la violenza in danno degli operatori sanitari-ha sottolineato il consigliere Paolo Castelluccio- ed occorre far sentire la vicinanza delle istituzioni alle esigenze di una categoria, quella del personale sanitario, che si sente sola e a cui va riconosciuto il merito di svolgere una attività di grande rilevanza sociale, la tutela della salute, un bene assoluto, rispetto al quale operatori sanitari e pazienti non possono che essere dalla stessa parte, alleati da un patto che implica solidarietà e non certo violenza.