Raffaele Tantone, Segretario Psi Matera: “La falsa partenza di Total e le mancate bonifiche delle discariche di Matera, Salandra e Potenza, impongono più collaborazione fra regione di centrosinistra e governo giallo-verde”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La falsa partenza di Total nell’avvio della messa in produzione di Temparossa è evidentemente il segnale che qualcosa non va nel rapporto, non solo comunicativo, fra compagnia e territorio, di fatti pur ammettendo tutte le buone intenzioni da parte di Total, fra cui l’annuncio dell’avvio fatto dai soliti esperti tramite quotidiani economici e la stampa locale, rimane il tema per cui, se un artigiano avesse avviato un’attività senza aver ottemperato all’iter autorizzativo previsto magari annunciandolo a mezzo stampa, il giorno dopo avrebbe avuto l’attività sotto sequestro.
Sul punto bene ha fatto l’assessore Pietrantuono a notificare a Total l’abusivismo nella messa in esercizio dell’impianto senza autorizzazioni, soprattutto è positivo che in quest’iter sia coinvolto il ministero dell’ambiente , organo deputato a valutare la revoca della concessione.
Un passaggio istituzionale che ha grandi risvolti politici, perché incrocia la traiettoria intrapresa dalla regione sui temi ambientali, caratterizzata dalla presad’atto degli errori del passato: quando ad esempio non si è controllato abbastanza la messa in produzione degli impianti e soprattutto le bonifiche dei siti quando le attività impattanti si esaurivano, o ancora quando nel pieno della sbornia federalista, si pretendeva di fare controlli ambientali esaurienti tramite i vigili urbani o la sola Arpab.
Cosiche tale rimodulazione della strategia ambientale lucana, caratterizzata da una maggiore collaborazione e responsabilizzazione di strutture nazionali come il ministero dell’Ambiente e l’Ispra, ha incrociato la nomina al ministero dell’Ambiente di una personalità espressione di un partito, che sui temi petroliferi ed ambientali ha sempre incalzato, non sempre a torto, le scelte compiute dai governi nazionali e regionali del centro sinistra.
Con queste premesse è molto probabile che il tema petrolifero ed il rapporto con la regione Basilicata, possa costituire la cartina di tornasole delle reali strategie che il governo nazionale terrà sui temi ambientali.
Ad esempio dalla gestione delle vicenda Ilva è emerso che le soluzioni proposte dai governi di centro sinistra non erano campate in aria, dopo questa esperienza è auspicabile che governo e regione rafforzino la capacità di collaborare sui temi ambientali e del lavoro a prescindere dal diverso colore politico, come si fa in una democrazia normale.
Altra vicenda su cui è auspicabile ed urgente, rafforzare la collaborazione fra governo e soggetti istituzionali locali coinvolti è quello che riguarda la realizzazione delle infrastrutture materiali e culturali per Matera2019.
Soprattutto in considerazione di un dibattito pubblico sul tema, che pare confinato ai comunicati stampa al vetriolo fra esponenti del Pd e dei 5 stelle, conditi da incommentabili post e dirette facebook, poiche si tratta di azioni che non aiutano a proseguire di un millimetro il cammino vero il 2019 e che anzi animano tifoserie assolutamente non in grado di un dibattito partecipato e condiviso.
Ad esempio il tema della bonifica della discarica di Matera sembra scomparso dai radar, nonostante un cambio di giunta comunale che ha coinvolto persone stimabili e preparate, non sembra essersi verificataquella discontinuità necessaria ad evitare il commissariamento o peggio l’irrogazione di una multa comunitaria.
Anzi le questioni da dirimere fra ministero dell’ambiente ed ente regione e comuni nell’ambito delle bonifiche delle discariche, vanno al di la delle vicende della citta di Matera, perché ad esempio vi sono 5 milioni di euro (Pon Ambiente) che il ministero dell’ambiente tiene inspiegabilmente nel cassetto e che servirebbero a bonificare le discariche di Salandra e Potenza fra le altre.
Si tratta di risorse gia stanziate con progetti esecutivi gia redatti, sul punto si potrebbe imitare il Ministro Lezzi “frustando” il ministero dell’ambiente perché non trasferisce i soldi delle bonifiche, ma cosi alimenteremmo la spirale delle ripicche sulla pelle dei lucani, per tali ragioni come Psi auspichiamo ancora una volta un abbassamento dei toni in nome della leale collaborazione nell’interesse dei cittadini, ma è chiaro che se tale impasse non si sbloccherà a brevissimo, intraprenderemo iniziative politiche forti sia a livello parlamentare che nei livelli istituzionali regionali e comunali.