“Istituiti 18 nuovi punti di raccolta per l’analisi della trichina, in previsione dell’apertura della caccia al cinghiale prevista per il 1 ottobre prossimo. Firmato il contratto di affidamento del servizio di controllo della zoonosi da trichinella sulla specie cinghiale tra Regione Basilicata e Associazione Regionale Allevatori della Basilicata. Prosegue l’azione di azzeramento dei costi per i cacciatori, che già dal 2017 sono stati a totale carico della Regione Basilicata per chi si rivolgeva a IZS, rispetto all’obbligo di analisi per tutti i cinghiali abbattuti su territorio regionale (cosiddetto esame trichinoscopico del diaframma).”
Lo rende noto l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.
“Con questa operazione – prosegue l’Assessore Braia – abbiamo ampliato in maniera capillare la rete, azzerando i costi e rendendo più semplice il rilascio della prova e il ritiro del certificato su tutto il territorio regionale. Il contratto prevede di effettuare 6.000 analisi presso il laboratorio riconosciuto Accredia dell’A.R.A. di Potenza, su campioni di tessuto muscolare dei capi provenienti sia dall’attività venatoria, che dai piani di abbattimento al di fuori del periodo venatorio sul territorio regionale (AA.TT.CC., A.F.V., A.A.T.V.).
I cacciatori potranno conferire presso le sedi operative di Potenza e di Matera o nei 18 centri di raccolta territoriali messi a disposizione dall’Associazione stessa, tutti i giorni ad esclusione del sabato e domenica. Queste le sedi: sede ARA Potenza e Laboratorio ARA Potenza, Sede Ara Matera. Per la provincia di Potenza, presso Oppido Lucano, Sant’Arcangelo, Lagopesole, Villa D’Agri, Rionero In Vulture, Muro Lucano, Melfi, Montemilone, Lagonegro, Calvello. Per la provincia di Matera: Scalo di Grassano, Scanzano Ionico, Montalbano, San Mauro Forte, Stigliano, San Giorgio Lucano.
Un servizio importante istituito un anno fa, presto firmeremo infatti il prosieguo dell’accordo con IZS che lo scorso anno ha effettuato circa 900 analisi e che ha visto come primo grande risultato il passare da 0 a oltre 1200 i capi analizzati nel 2017, numeri che ci auspichiamo crescano ulteriormente.
Un modello di buona pratica messo soprattutto a disposizione della collettività lucana sui temi del controllo e della massima tracciabilità per la sicurezza alimentare dei consumatori di carne di selvaggina, nello specifico di cinghiale, a prevenzione del rischio di trichinellosi umana.
Un intervento indispensabile, inoltre, per la determinazione del numero effettivo di cinghiali abbattuti, anche se, ad oggi, i campioni esaminati sono ancora lontani dal rappresentare il numero effettivo di cinghiali abbattuti. Rendere più snelle ed agevoli le operazioni di ricerca di Trichinella spp, garantisce infatti la rintracciabilità grazie ai dati del prelevatore nonché ai dati riferiti al cinghiale abbattuto e ai muscoli prelevati.
Una azione consequenziale al sistema di strumenti messi in campo in questi tre anni per arginare il fenomeno della presenza dei cinghiali su territorio e, al contempo, sperimentare pratiche di filiera della carne che possano trasformarsi in importanti occasioni di sviluppo economico.
Ricordiamo, infatti che sono completamente operativi il piano di abbattimento selettivo, nonché, il piano di controllo per la specie Sus Scrofa per il periodo 2018-2020, gli appositi disciplinari per la caccia di selezione, che oggi può contare su circa 3000 selecontrollori formati, e per l’attuazione del piano di controllo della specie cinghiale, le direttive regionali per la gestione e l’esercizio venatorio del cinghiale, che disciplinano la gestione faunistico-venatoria del cinghiale negli Ambiti Territoriali di Caccia (AA.TT.CC.) della Regione Basilicata e il piano di contenimento nelle Aree Protette.
Continuano le opere di sensibilizzazione da parte della Regione Basilicata nei confronti degli AA.TT.CC., delle A.F.V. e A.A.T.V. oltre che degli Enti Parco per implementare il numero dei controlli ed ampliare il monitoraggio su tutto il territorio regionale.”