Nella giornata di giovedì 20 settembre presso la Regione Basilicata si sarebbe dovuto tenere il tavolo tra Regione Basilicata, le Organizzazioni Sindacali e l’organismo dell’OPT per discutere del progetto MCPO, ovvero il progetto relativo ai lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano.
Il progetto MCPO nasce non solo per armonizzare in maniera transitoria i lavoratori dell’Indotto Eni, ma soprattutto per creare e valorizzare i lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano attraverso la formazione, la qualificazione, la professionalizzazione e soprattutto per rendere esigibile un progetto nobile relativo alla salute e alla sicurezza dei lavoratori: la sorveglianza sanitaria.
Questi importanti obiettivi ovviamente necessitano di risorse finanziare, che già sono previste e che erano già previste dagli accordi sottoscritti dalla Regione Basilicata che prevedevano un contributo annuale 2014/2016 di almeno 1.100.000 euro proprio per rendere esigibili questi importanti e fondamentali obiettivi legati alla vita di ciascun lavoratore dell’Indotto Eni.
In questi anni solo chiacchiere al vento, ancora chiacchiere, visto che nessuno ha puntato in maniera energica il dito su ciò che rappresenta il valore stesso del progetto MCPO, ovvero far riconoscere alla Regione Basilicata e rendere esigibile dunque l’accordo di almeno 1.100.000 euro.
La riunione prevista per domani, presso la Regione Basilicata in cui si andavano a rivendicare le famose 1000 euro – sanzioni contributive Inps 2015 – è stata rinviata ma la riunione di domani era necessaria e fondamentale per rilanciare nella sua completezza il progetto MCPO attraverso una discussione profonda, seria, concreta, esigibile con la Regione Basilicata che deve e dovrà mettere e versare i soldi che sono già destinati per i lavoratori dell’Indotto Eni.
Chi ha deciso o coloro che hanno deciso che questo incontro fosse inutile sarebbe il caso che spiegassero le loro motivazioni davanti ai cancelli ai lavoratori dell’indotto Eni che aspettano da anni risposte serie e concrete circa le tematiche suddette…
Noi come UILM di Basilicata non ci fermiamo e non ci fermeremo, anzi nella riunione del prossimo 21 settembre presso Confindustria Basilicata chiederemo conto a coloro che hanno deciso in maniera scellerata di rinviare la riunione o meglio l’hanno ritenuta “inutile” in quanto si è persa una grande occasione, quella di rilanciare il progetto Val d’Agri.
La pazienza sta terminando e questi giochi di tavoli a cui non vogliamo assolutamente partecipare verranno denunciati a tutti i lavoratori dell’indotto Eni e chiediamo sin d’ora la riconvocazione del tavolo regionale al fine di rendere davvero esigibile il progetto MCPO con i lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano.
Infine invitiamo la UIL di Basilicata a farsi carico con le altre Confederazioni a rendere esigibili gli impegni presi davanti ai lavoratori e a far convocare immediatamente i tavoli preposti per mettere ordine una volta per sempre a questa situazione.