Nel giorno in cui una società privata annuncia l’avvio dei lavori per la nascita di un nuovo contenitore culturale al borgo Venusio, il “Gran Teatro Matera”, riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dall’Associazione “Un Teatro per Matera 2019”.
Il programma per Matera 2019 c’è e il ministro per i Beni Culturali, Alberto Bonisoli, per l’esperienza di manager culturale maturata in diversi contesti, in maniera intelligente ha offerto alcuni suggerimenti davvero apprezzabili. Ma c’è il problema dei contenitori culturali e il ”vuoto”, al momento, sul Teatro conferma quanto avevamo segnalato sin dal 2010 con una iniziativa promossa dal presidente della Fondazione Orchestra Lucana, Franco Lisanti, in collaborazione con la provincia di Matera presieduta da Franco Stella. Significativo fu l’apporto del regista Michele Mirabella, la testimonianza dell’attore e regista Michele Placido e di tanti altri esponenti del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’arte, delle professioni, delle istituzioni scolastiche e dell’associazionismo. Partecipò con molto entusiasmo l’attuale sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri che propose di intitolare l’eventuale nuovo teatro a Gerardo Guerrieri, materano illustre, originario di Grottole, e ispiratore del regista Luchino Visconti. Partecipò con interesse l’allora sindaco della città Salvatore Adduce e attuale presidente della Fondazione Matera 2019. Suggerimenti, auspici e inviti a progettare una nuova struttura sono finiti -purtroppo per Matera- tra le cose irrealizzate. Peccato, perché accanto al glorioso Duni, segnato da una lunga e inconcludente telenovela, un nuovo teatro – ma moderno nelle funzioni- andava realizzato. E questo perché, come insegnano le esperienze di Paesi avanzati, l’offerta culturale deve essere innovativa e rispondente alle diverse esigenze di spettacolo, di pubblico e della logistica. Forse toccherà al progetto, anche questo tormentato, che si intende realizzare alla Cava del Sole, per colmare questo vuoto. Si muovono anche i privati con progetti per una struttura polifunzionale per eventi culturali da realizzare nel territorio cittadino. Seguiamo tutto con interesse, ma con il rammarico che non si è voluto o potuto lavorare per tempo, in modo da dare a Matera ”Capitale Europea della Cultura 2019” quella struttura che le avrebbe consentito di valorizzare le risorse locali e di entrare nei circuiti nazionali e internazionali. Collaborazioni, cooperazione e gemellaggi sono oggi un percorso obbligato per produrre e scambiare progetti, spettacoli che portano alla distanza a ritorni interessanti sul piano dell’offerta culturale e turistica. Serve uno sforzo serio e concreto per colmare una lacuna, che da più parti è segnalata e avvertita. Ma occorre guardare avanti e con lungimiranza, magari tirando fuori proposte e progetti (e ce ne sono) per un nuovo teatro a Matera. A meno che, e non sarebbe male, non si voglia puntare su un nuovo bando. Se c’è un buon progetto, come insegna la buona politica, sostenuto da una volontà politica decisa e lungimirante le risorse finanziarie per realizzarlo, prima o poi i risultati si trovano.