Al via oggi ufficialmente l’autunno dopo un’estate che si è classificata in Italia, dal punto di vista climatologico, al quinto tra le più calde dal 1800 con temperature di ben 1,74 gradi superiori alla media storica ma con la caduta del 56% di precipitazioni in più rispetto alla media. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr. “Finisce così una stagione segnata da nubifragi, trombe d’aria e grandinate che – sottolinea il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – si sono alternati al sereno colpendo anche la Basilicata a macchia di leopardo con un impatto sulla stagione turistica e sull’agricoltura, in particolare nell’area nord della regione, con serie conseguenze per la raccolta dei pomodori. Ma le condizioni climatiche – continua Quarto – sono state una vera manna per appassionati, buongustai e raccoglitori di funghi e tartufi, i frutti più preziosi dell’autunno, dopo l’annata nera dello scorso anno provocata dalla siccità dello scorso anno. La nascita dei funghi che – sottolinea Quarto – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Dopo un 2017 particolarmente negativo per gli effetti della siccità che ha lasciato a mani vuote molti appassionati ricercatori, le previsioni quest’anno sono molto positive con un raccolto ben superiore a quello delle annate normali. L’attività di ricerca di porcini, finferli, trombette, chiodini – continua il presidente di Coldiretti Basilicata – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Tra le novità di quest’anno – spiega Quarto – la conferma da parte della Direzione Generale Agricoltura dell’Unione Europa che funghi e tartufi spontanei raccolti in natura, devono essere obbligatoriamente etichettati con il luogo di raccolta. Una misura importante per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani come purtroppo spesso è avvenuto fino ad ora ”.