Sono stati depositati dalla sezione di Pomarico dell’Adiconsum, presso la sede Acquedotto Lucano di Matera, i primi ricorsi riguardante lo storno ( e relativo rimborso ) della quota di depurazione inserita in fattura per gli utenti serviti dal depuratore di contrada Salsa, in quanto non funzionante dal 24.02.2017. La vicenda risale a mesi orsono,quando decine e decine di cittadini ( residenti nelle zone dove sono ubicati gli impianti di depurazione delle acque) si rivolsero alla sezione locale dell’Adiconsum lamentando forti odori nauseabondi e insopportabili provenienti dagli stessi. L’Adiconsum si attivò immediatamente chiedendo notizie e delucidazioni ( tramite richiesta effettuata con P.E.C. ) alla società Acquedotto Lucano , circa l’effettivo funzionamento dei 3 impianti di depurazione situati in territorio di Pomarico ( località Salsa, San Pietro e Gisso ), prontamente arrivò il riscontro. Con missiva inviata alla sezione territoriale Adiconsum tramite P.E.C. nr prot. 24283 Acquedotto Lucano comunicava “ ….si fa presente quanto segue. Con riferimento alle lamentate esalazioni rinvenienti dagli impianti in località San Pietro e Gisso, si fa presente che le stesse sono state determinate, probabilmente, dalla contemporanea avaria delle apparecchiature di aerazione a servizio delle vasche di ossidazione degli impianti in argomento . Comunque per i suddetti impianti, già nelle settimane scorse, nel corso di un sopralluogo congiunto tra tecnici della ns Società e il Comandante della Polizia Municipale di Pomarico, si constatava che risultavano funzionanti le apparecchiature di aerazione a servizio delle vasche di ossidazione dei 2 citati impianti. Si fa presente, che sono in corso alcune lavorazioni finalizzate a migliorare l’efficienza dei sistemi di aerazione a servizio dei 2 impianti, nonché è stata prevista la sostituzione di alcune apparecchiature obsolete con altre più moderne e maggiormente efficienti. Per quanto riguarda l’impianto in località Salsa si fa presente che è quello che ha evidenziato maggiori criticità ( continue avarie del biorullo, accessibilità all’impianto non ottimale, dissesto dell’area con interessamento strutture dell’impianto ) e che tali problematiche sono state più volte rappresentate alle autorità competenti. Sul suddetto impianto,a causa dell’aggravarsi dei citati fenomeni di dissesto, è stato necessario dal 24 Febbraio c.a. escludere alcune unità di trattamento( ossidazione, sedimentazione secondaria ) dal normale processo, per cui attualmente viene assicurata la grigliatura iniziale del refluo nonché il trattamento primario e la disinfezione finale del liquame. Si fa presente al riguardo che la scrivente Società ha già predisposto gli atti necessari per escludere del tutto il suddetto impianto, mediante sollevamento dei reflui ( che attualmente recapitano al depuratore di Salsa ) in altro impianto cittadino ( depuratore di località Gisso). Acquedotto Lucano, per gli utenti serviti dal citato impianto, decurterà a far data dal 24.02.2017, la quota in bolletta afferente al servizio di depurazione”.
Il segretario Adiconsum Pantone : Invitiamo i cittadini residenti nelle zone servite dal depuratore di località Salsa (per sapere da quale depuratore si è serviti,controllare le fatture in basso a sinistra, solitamente nelle pagine successive alla prima, dove sono riportati i dettagli degli importi) a rivolgersi presso lo sportello cittadino dell’Adiconsum ed inoltrare, con sollecitudine, i ricorsi per chiedere lo storno della quota di depurazione eventualmente addebitata con relativo rimborso, allontanando così lo spauracchio della prescrizione,forti di una sentenza della Corte Costituzionale nr 335/2008 che ha dichiarato l’incostituzionalità delle norme di legge che prevedevano l’obbligo degli utenti del servizio idrico di pagare i canoni di depurazione delle acque o di impianti inattivi e ha stabilito che i canoni di depurazione debbano essere pagati dagli utenti solo come corrispettivo dell’effettiva esistenza del servizio di depurazione”.