Vaccaro (Uil): “Al suo primo vero e proprio banco di prova, la nota di aggiornamento del DEF, il Governo mostra il suo vero volto antimeridionalista”. Di seguito la notao integrale inviata alla nostra redazione.
“Al suo primo vero e proprio banco di prova, la nota di aggiornamento del DEF, il Governo mostra il suo vero volto antimeridionalista dimenticando finanziamenti e progetti per il Sud. Non basta la misura assistenzialistica e tutta ancora da spiegare (soprattutto nella fase di avviamento al lavoro) del Reddito di Cittadinanza per dichiararsi Governo amico dei meridionali”. E’ il commento del segretario generale della Uil di Basilicata Carmine Vaccaro per il quale “c’è totale insoddisfazione per le scelte del Governo nazionale in occasione degli appuntamenti delicati per il Paese con i documenti di Bilancio e con la difficile strettoia di far passare nelle regole europee punti e provvedimenti che l’elettorato ha chiesto alle forze che hanno condiviso il cosiddetto contratto di governo”.
“Per chi come il sindacato sta con chi vive una dolorosa esclusione, con lenuove povertà, insomma con il mondo della patologia sociale – aggiunge – la delusione è profonda perché non si può affrontare solo la sferadella cittadinanza e dei diritti, tralasciando il tema della difesa e dello sviluppo della persona nella sua integralità. Sono i temi forti della diseguaglianza che non diminuisce e che imprigiona anche la mobilita sociale con una scarsa possibilità di salire la scala socialedal basso.Questa partita è assolutamente in corso nel Mezzogiorno che sperimentaun’emergenza occupazionale e sociale gravissima che puo’ divenire strutturale e,quindi, insormontabile. Proprio ieri in contemporanea con il DEF il direttore dello Svimez Bianchi ha snocciolato i dati della disoccupazione al Sud: in un decennio sono andati persi 273mila posti di lavoro con le conseguenze dirette che la carenza strutturale di occasioni di lavoro, specialmente qualificato, provoca conseguenze sociali e demografiche che ben conosciamo in Basilicata come il depauperamento del captale umano, le emigrazioni e la denatalità. Occorre, pertanto, agire con estrema urgenza, trasferendograndi risorse ed una logica di tipo attivo, di inserimento ed inclusione e non di meroassistenzialismo.
Come sostenemmo con CGIL e CISL, nel Documento unitario sottoscritto insieme a
Confindustria, le grandi priorità sono quattro: il sostegno agli investimenti e alle assunzioni nel settore privato, coerente conl’effettiva specializzazione intelligente dei territori; l’infrastrutturazione materiale e immateriale funzionale a talispecializzazioni, soprattutto in ambito urbano; il rafforzamento della capacità amministrativa;la definizione di sedi di governo stabili della politica.
Sono i punti centrali di un unico disegno di sviluppo che dovrebbe emergere con
chiarezza anche nella dimensione locale e regionale e con la conquista di accordi e di
patti attuativi.
Ma – aggiunge Vaccaro – per far avanzare un Mezzogiorno nuovo, più moderno, più
centrale, che si alimenti di un meridionalismo nuovo e di un pensiero e di un’azione
meridiana dentro le sue parti vitali, abbiamo bisogno di un sindacato che si fa soggetto ed attore dello sviluppo. Si tratta di reinventarsi il riformismo, il progressismo, oltre una evidente crisi di ragioni e valori, oltre arroccamenti e comportamenti errati. Oltre quel grumo di interessi che ha snaturato lo stesso chi è della sinistra, nelle sue diverse formulazioni. La direzione giusta è ancora quella del lavoro, del nuovo lavoro”.
Per Vaccaro inoltre “le continue visite del Ministro del Sud Lezzi a Matera non affrontano il nodo centrale: la piattaforma della cultura e turismo dovrà dare continuità alla diffusione dell’immagine e della valorizzazione dei beni culturali ottenuta tramite Matera 2019, con la fruizione del turismo culturale in tutta la regione, anche attraverso strumenti di programmazione negoziata che allarghino all’intero territorio gli effetti diffusivi di reputazione e di immagine che Matera saprà conseguire mediante tale strategico intervento.Qui si deve aprire, a tutto campo, una competizione virtuosa tra i soggetti anche con l’apporto di quelli extra regionali e del Governo per dare un respiro ventennale agli effetti diffusivi di Matera 2019.Per noi essenziali sono la immediatezza con cui Matera 2019 contribuisce alla Zes Jonica e la capacità di ritrovare il filo dei tanti eventi circa 300 nel 2019, per finalizzarli, come abbiamo immaginato nella Marcia per la cultura a presidi di una nuova identità. Immaginando ad esempio Matera come capitale meridionale del design, ma anche come capitale dell’architettura urbana, mettendo a valore la stratificazione storica peculiare della città che, dai Sassi in poi, ha spesso messo in mostra modelli urbanistici ed insediativi del tutto peculiari”.