Scorie nucleari, Scanziamo le scorie: “In Basilicata meno propaganda e più impegno per il territorio”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Ai rifiuti radioattivi presenti nel centro della Trisaia di Rotondella (MT) la politica Lucana deve rivolgere più impegno al fine di completare le attività di bonifica ed allontanare le barre di combustibile di origine americana. A pochi giorni del XV anniversario della civile protesta di Scanzano contro l’idea di realizzare un deposito nazionale delle scorie nucleari abbiamo deciso di rilanciare il monito verso i nostri rappresentanti politici ritenendo necessario aumentare l’attenzione nei confronti del “bubbone nucleare” ma soprattutto intervenire per evitare di compromettere la crescita e lo sviluppo delle economia presenti sul territorio.
E’ urgente completare i lavori di messa in sicurezza e di bonifica. I ritardi delle attività da parte di Sogin continuano. L’Ispettorato per la sicurezza che deve controllare e autorizzare queste attività ha iniziato le sue funzioni solo nel mese scorso ed è dotato di poco personale che in parte in fase di pensionamento. Lo stesso che deve autorizzare il progetto per la costruzione dei cask necessari per mettere in sicurezza il combustibile presente nella piscina prima di essere allontanato. Nonostante la lunga fase aperta dopo le giornate di Scanzano l’Italia è in procedura di infrazione europea perché non ha ancora un programma nazionale. Siamo senza una strategia complessiva che indichi chiaramente quale siano le scelte rispetto alla necessità di realizzare un deposito nazionale. Compreso anche il materiale di alta attività che a nostro parere, considerate le scarse quantità presenti sul territorio nazionale e quelle già inviate all’estero, potrebbe essere allocato attraverso l’apertura di relazioni diplomatiche del Governo verso altri Stati.
I rappresentanti politici Lucani si facciano promotori e risolutori di questi argomenti. Evitiamo che il territorio venga compromesso con azioni concrete così che i cittadini nel tempo non le ricordino come passerelle di propaganda.