Valentino Blasone commenta con una nota ironica la discussione che si è svolta presso il cantiere di via Lanera tra il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e il Ministro del Sud Barbara Lezzi. Di seguito il testo integrale inviato alla nostra redazione.
La Ministra maestrina, il Sindaco scolaro negligente, il Presidente e il Direttore della fondazione imboscati al bagno per evitare l’interrogazione.
Matera magica e l’anno che verrà.
Come da copione, come già successo in occasione delle altre visite, ieri si è assistito ad un teatrino che di Capitale Europea della Cultura ha solo il sipario, di colore rosso vergogna, che puntualmente si chiude nel mentre di un noioso e scontato spettacolo, che purtroppo ridere non fa.
Alcune considerazioni:
1) Che Matera 2019 ed i progetti ad esso collegati siano in ritardo cosmico, non c’è bisogno che venga a dircelo la ministra, peraltro con una spocchiosa vena di rivalsa, non si capisce bene contro chi e contro cosa. Forse la ministra avrebbe voluto Lecce capitale, nella infinita ed inutile diatriba campanilistica?
2) Che la responsabilità di questo ritardo sia in capo a chi ci amministra dal 2015 e chi dirige la Fondazione, anche su questo non c’è alcun ombra di dubbio. Onestà intellettuale vorrebbe che lor signori chiedessero scusa alla città e si ritirassero a vita privata. In un Paese serio che l’Italia non è, ci sarebbero i termini per una class action e la richiesta di danno erariale.
3) Non ne conosco i motivi, ma è lampante che le verifiche che la ministra compie durante le sue visite in città sono del tutto parziali. Infatti puntualmente viene tralasciato lo stato dei cantieri aperti nei Sassi, dal museo demoetnoantropologico a quella che doveva essere la sede della Fondazione, da piazza Pistola al ponte tibetano, giusto per citare i casi più eclatanti. Perché questo silenzio? Dei Sassi chi se ne cura?
4) E dai Sassi passiamo al campanile della cattedrale. C’è un vociare di piazza su questa opera, ovvero l’installazione di un’ascensore all’interno del campanile del 1200, che seppur continuo e persistente nella città, non ha ancora interessato la ministra Lezzi. Sull’opportunità di questa opera (per me assolutamente inutile ed anzi di noncurante sfregio al simbolo della civita) sarebbe opportuno indagare e capirne effettivamente la utilità nonché la legittimità ad eseguire tali lavori. Matera ne aveva bisogno? O la curia tutto può, a prescindere?
Questo è il quadro, seppur parziale. Assolutamente avvilente direi.
Però che siano “quelli che amano la città” (perché, a detta loro, chi pensa ed ha libertà di pensiero, evidenziando lo status della situazione, è il solito solone) a portare avanti il conto alla rovescia (a proposito il tabellone col count down quando sarà installato? Direttore Verri ne sa qualcosa?).
I fuochi di artificio sono pronti, ma si da il caso che le luci della festa non potranno riempire il vuoto di una occasione perduta.
Valentino Blasone