Si è svolto a Roma lo scorso 27 febbraio a Roma, nella sede del C.N.R., il secondo incontro del comitato tecnico per la realizzazione del Museo dei Sassi nominato dall’Amministrazione Comunale in attuazione dell’art. 8 del “Protocollo d’intesa” stipulato dal Comune di Matera con la Fondazione Carical. Alla riunione hanno partecipato tutti i componenti del Comitato (proff. Pietro Clemente dell’Università di Firenze, Roberto de Mattei dell’Università Europea di Roma, Ferdinando Mirizzi dell’Università della Basilicata, Joaquim Pais de Brito del Museo Nazionale Etnologico di Lisbona, Florence Pizzorni del Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia). Presenti l’ing. Vito Labarile, membro di diritto del CTS nella sua qualità di project-manager, e l’arch. Giuseppe Gandi, dirigente dell’Ufficio Sassi del Comune di Matera, a cui spettano compiti di coordinamento nell’organizzazione dei lavori del Comitato. Nel corso dell’incontro sono state messe a punto questioni riguardanti le funzioni del CTS nella prima fase del lavoro di ideazione e progettazione del Museo e le procedure da adottare ai fini della elaborazione delle linee guida utili per la redazione del piano industriale previsto dal Protocollo d’Intesa tra il Comune di Matera e la Fondazione Carical. Dopo ampia discussione si è convenuto sulla necessità che il comitato lavori a un documento che possa opportunamente individuare il modello spaziale, i contenuti tematici e i percorsi espositivi, orientare le scelte della rappresentazione museografica, definire la missione del Museo. Sul piano dei principi, si è messo in evidenza come il Museo dovrà porsi con un ruolo guida sulla scena internazionale per quel che riguarda i temi della continuità dell’abitare in contesti e situazioni diversi da quelli segnati dall’uso del cemento armato, proponendosi di leggere il passato in chiave di futuro e di rappresentare il lungo cammino dell’uomo lungo i processi della civilizzazione. E’ stato inoltre sottolineato come sia necessaria una campagna di documentazione sulla memoria come tassello fondamentale nella costruzione di un patrimonio che ha proprio nella memoria il suo valore aggiunto rispetto ai siti rupestri diffusi in tutta Europa e nel Mediterraneo. Pertanto, il CTS ha auspicato l’avvio di una ricerca che porti alla costituzione di un grande archivio della memoria dei Sassi in grado di contribuire alla rilettura della storia della città e dei suoi abitanti nel dialogo con la storia più generale della modernità e con i grandi temi della contemporaneità. La riunione sì è conclusa con un richiamo alla necessità di fare del Museo dei Sassi una impresa partecipata e aperta, oltre che alle forme di turismo tradizionale, ai viaggi di scambio delle ricerche e delle esperienze conoscitive tra studiosi e studenti di varie parti del contesto europeo e mediterraneo.
Mar 10
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1 Comment
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Speriamo in bene.Sono gia contento che la realtà dei Sassi sia arrivata a Roma per una discussione.Non ho capito se questo c’entra qualcosa con il museo Demo-etno-antropologico,se si parla della stessa cosa o è un progetto a parte.Di musei interessanti comunque a Matera ce ne sono, però se non ci sono i visitatori..che campa a fa?Spero sia uno stimolo nuovo per il turismo.