Approvata la graduatoria definitiva del Pif “Carni Lucane”. Sottoscritto il contratto di filiera.
74 tra soggetti beneficiari e partner e una dotazione pubblica di circa 7 milioni e 200 mila euro: queste le cifre del Pif (progetto integrato di Filiera) “Carni Lucane” approvato dalla Giunta Regionale, di cui la Federazione Coldiretti Basilicata, insieme agli enti locali e ad alcune associazioni è stata promotrice. “Carni Lucane” si presenta come un progetto integrato di filiera corale, capace di unire tutti gli attori del comparto zootecnico lucano (imprese, associazioni di categoria e professionisti altamente qualificati) al fine di migliorare e garantire la qualità, promuovere e sviluppare le potenzialità della zootecnia regionale. Infatti, oltre alle misure individuali che prevedono l´ammodernamento delle imprese agricole, il rafforzamento della trasformazione e della commercializzazione e la diversificazione delle aziende, sono stati finanziati all´interno del Pif, i progetti delle misure strutturali del Psr che comprendono lo sviluppo dei sistemi di comunicazione, formazione e informazione, la sperimentazione, la promozione, l´assistenza tecnica e la qualità e la ricerca. Carne podolica e Agnello delle dolomiti lucane, saranno le eccellenze capaci di fare da volano all’intero comparto zootecnico lucano. Il Pif “Carni Lucane” è a tutti gli effetti una filiera Made in Basilicata firmata dagli agricoltori, che ha nella qualità, tracciabilità, benessere animale, etichettatura chiara, rispetto dell’ambiente e sicurezza alimentare i suoi principi ispiratori. Infatti, la produzione e commercializzazione degli alimenti prodotti dalle aziende beneficiarie del Pif, si fregerà del marchio Italialleva (il marchio nazionale, definito dall´Associazione Italiana Allevatori A.I.A. d´intesa con il Ministero delle Politiche Agricole, le cui linee guida in materia di igiene, sicurezza e tracciabilità, specifiche per la produzione primaria, sono state validate dal Ministero della Salute). Carni lucane, inoltre, rende protagoniste della filiera anche le aziende che si sono aperte alla multifunzionalità, diversificando le loro attività. In quest’ottica, infatti, tra i progetti approvati, c’è anche quello di Terranostra Basilicata, che ha deciso di impegnarsi in prima persona per la valorizzazione e la promozione delle attività agrituristiche legate alla zootecnia.
“Un progetto, quello delle Carni Lucane- ha affermato Rocco Pafundi, allevatore di podolica di Acerenza, capofila del PIF – che ha le carte in regola per essere vincente perché partendo dalle risorse e dalle peculiarità del comparto zootecnico regionale (Podolica, Agnello delle dolomiti lucane, salumi del Pollino) punta su innovazione e integrazione, mettendo in rete i diversi attori della filiera, dagli allevatori alle macellerie, supportati e coadiuvati da professionisti qualificati. Un progetto integrato di filiera fortemente voluto da Coldiretti Basilicata, perché premia chi davvero fa impresa, produce reddito e ha deciso di investire in prima persona per la crescita del Made in Basilicata.”