In Basilicata la corilicoltura, ovvero la coltivazione del nocciolo, sostenibile e di qualità sarà accompagnata da progetti di innovazione e di ricerca, finanziati con i fondi europei del Psr 2014-2020, per migliorarne la produzione anche in relazione a importanti accordi con aziende alimentari: è l’obiettivo del progetto Corilus (Corlilcoltura lucana sostenibile). Il progetto è stato presentato in mattinata nella sede della Regione Basilicata. All’incontro con i giornalisti hannop partecipato l’assessore regionale all’agricoltura, Luca Braia, il coordinatore del progetto, Canio Alfieri Sabia (Cnr), i docenti del Safe-Unibas e del Difarma-Unisa, Carlo Cosentino e Giuseppe Celano, il rappresentante della Rete d’imprese, Giuseppe Colletta, e l’Autorità di gestione del Psr, Vittorio Restaino.
Assessore Braia, Corilus modello operativo per incentivare diffusione nocciolo
“Un progetto caratterizzato innanzitutto dall’approccio scientifico, grazie all’apporto in termini di conoscenze e competenze degli enti di ricerca Unibas – Safe, Unisa-Difarma e Cnr-Ibam”
“Il finanziamento di 260mila euro del progetto del Go Corilus – Corlilcoltura lucana sostenibile con la Misura 16.1 del Psr è la naturale e coerente conseguenza di una scelta chiara fatta dalla Regione Basilicata e dal Dipartimento Agricoltura, sin dal 2015, di puntare a far nascere un nuovo comparto agricolo realizzando un modello operativo nuovo per la nostra regione.”
Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del Progetto Corilus della Rete Basilicata in Guscio.
“Un modello molto performante – ha proseguito – perché caratterizzato innanzitutto dall’approccio scientifico, grazie all’apporto in termini di conoscenze e competenze degli enti di ricerca Unibas – Safe, Unisa-Difarma e Cnr-Ibam, che si rivela presto virtuoso, grazie anche alla formazione dei tecnici che seguiranno i processi, di sperimentazione, di analisi dei dati ambientali, infrastrutturali e agronomici che hanno saputo vedere nella Carta Vocazionale della Corilicoltura regionale il prodotto guida per le scelte che l’agricoltore deve compiere.
La carta di attitudine alla coltivazione del nocciolo, disponibile online sul Geoportale regionale dal luglio scorso, è infatti lo strumento prioritario, che abbiamo fortemente voluto e frutto di un lavoro congiunto del Dipartimento Agricoltura con Alsia, Ismea e Ferrero, per le valutazioni e la pianificazione, che imprenditori agricoli lucani e i decisori politici hanno a disposizione.
Dettagliare ulteriormente per areale la carta vocazionale stessa, avviare sperimentazioni nel solco della sostenibilità ambientale, cosi come ricercare fattori che migliorano sia la produttività che la redditività – ha sottolineato l’assessore Braia – , è sicuramente la strada giusta per lanciare definitivamente la produzione del nocciolo in Basilicata che, come è noto, con la nascita della rete di impresa “Frutta in Guscio” e con la firma del contratto con Ferrero per 25 anni per arrivare a 1500 ettari coltivati, sta facendo passi in avanti straordinari, diventando regione di riferimento proprio nel Progetto Italia di della stessa Ferrero.
Il progetto del Gruppo Operativo Corilus grazie al sostegno del Psr Basilicata 2014-2020, produrrà una ricerca applicata allo studio di miglioramenti indirizzati a una corilicoltura sostenibile e di qualità, sviluppandosi nei prossimi tre anni e contribuendo, soprattutto, – ha concluso Braia – proprio a incentivare la diffusione della corilicoltura in Basilicata, in considerazione della crescente domanda del prodotto nocciola oltre che come possibile strategia di contrasto al fenomeno dell’abbandono delle aree rurali interne”.