Ogni giorno si parla di proroghe delle leggi regionali sul gioco ed il tema è sempre più bollente e lo sarà ancora per diversi mesi, ma secondo Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione As.Tro, queste proroghe servono solo a dilatare i tempi, ma non ci sono cenni di cambiamenti perché la politica nazionale è troppo incentrata a fare demagogia e poco si occupa di centrare le reali problematiche che coinvolgono i cittadini nella loro vivere quotidiano e specialmente i cittadini affetti da patologie come quella del gioco.
Tutte le leggi restrittive sul gioco non hanno fatto altro che aumentare l’illegalità e la disoccupazione per gli operatori del settore ed il cuore del problema si trova proprio qui. Non voler riconoscere i numeri del settore significa non essere interessati realmente alla soluzione.
Massimiliano Pucci sostiene durante un’intervista rilasciata a GiocoNewsche la raccolta è calata solo del 3% confermando pressochél’immutato numero di giocatori che come prima, continuano a giocare, solo che si sono spostati inaltri luoghi purtroppo spesso illegali. Esiste un tangibile preconcetto nel governare sia a livello regionale che statale e Pucci auspica che possa essere messo da parte per il bene dei cittadini giocatori malati.
Bisognerebbe essere davvero interessati al giocatore malato e solo allora si potrebbero scrivere e mettere in pratica delle leggi nella giusta ottica mentre certamente la chiusura delle aziende del comparto gioco non diminuisce il numero degliscommettitori, ma apre le porte all’illegalità ed un giocatore che cade nella rete dell’illegalità rischia di ritrovarsi sommerso da debiti sempre più senza alcuna tutela. Le aziende che operano legalmente,invece, non potrebbero mai danneggiare i loro clienti e quindi cercano di proteggerli. Questo è uno dei punti chiave: difendere il proprio cliente.
Il rischio di una regressione e ritorno verso il gioco illegale, è statopaventato anche da altri esperti del settore durante l’European Conference on Gambling Studies and Policy Issues di Malta, che hanno duramente criticato il provvedimento relativo ai Giochi contenuto nel Decreto Dignità. Per avere maggiori informazioni in merito su può trovare l’approfondimento su slotsgratisonline.it.
Il Presidente di As.Tro. ricorda anche che dibattere del problema aprendo dei tavoli di discussione come si fa in Piemonte porta ad inevitabili passi avanti per la risoluzione del problema, ma il vero punto di snodo sta nella politica che dovrebbe vedere il gioco come una risorsa, come si fa in America che facendo una stima ha calcolato che gi introiti del gioco permettono di assumere 692mila insegnati.
Al contrario la nostra politica vede il gioco come un problema e soprattutto finge di credere e vuole far credere che solo il gioco statale sia la cura per i problemi dei giocatori patologici cosa che non è chiaramente possibile. Piuttosto un giocatore informato e consapevole può essere meno soggetto alla caduta nella patologia perché gioca per divertirsi e non per guadagnare denaro, conosce le regole del gioco e sa bene quali sono le percentuali di vincita del banco, ma soprattutto sa investire nel gioco solo somme di denaro che non vanno a ledere la base necessaria per vivere, ma impegna solo somme che può permettersi.
s