Il progetto “I Cammini-Tracce di religiosità nelle diocesi della Basilicata”, quale contributo concreto della Chiesa al percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, rilancia il nostro progetto di idee per gli itinerari di turismo religioso in Val d’Agri, a partire dal culto per la Madonna Nera a Viggiano che in questi giorni è in giro a Matera e a Potenza. Lo sostiene l’Associazione Bene Comune Viggiano in una nota a firma del presidente Vittorio Prinzi che plaude all’iniziativa dell’Arcidiocesi Matera-Irsina per le finalità che si pone di raggiungere.
Il tema – sottolinea Prinzi – è sempre lo stesso: cosa fare per attrarre i visitatori di Matera a prolungare il viaggio in Basilicata e a Viggiano. Il Santuario della Madonna Nera a Viggiano è sicuramente motivo di attrazione non solo per i pellegrini e i cristiani in quanto – aggiunge – il turismo religioso non riguarda soltanto mete di pellegrinaggio e percorsi di fede, ma richiama anche turisti che vogliono viaggiare per motivi culturali e che scelgono località con più attrazioni. Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Ma il richiamo delle testimonianze culturali, spesso connesse agli interessi religiosi, emerge anche come attrattiva e motivazione di scelta. E – prosegue il presidente dell’Associazione Bene Comune – ci sono altri elementi positivi: il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e, come buona parte della domanda di turismo sociale, contribuisce alla destagionalizzazione delle destinazioni.
Purtroppo – sottolinea Prinzi – a pesare negativamente su ogni iniziativa del genere è la situazione dei collegamenti di viabilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture in generale. Basti pensare che i tempi di percorrenza tra la Val d’Agri e Matera sono di almeno 2 ore e 15 minuti per circa 130 km di distanza. Se vogliamo diffondere sul territorio i benefici dell’affluenza turistica che sta godendo Matera – precisa Prinzi – le infrastrutture viarie e i collegamenti pubblici sono un elemento essenziale per costruire itinerari culturali ed ambientali dalla Capitale europea della Cultura al Parco Nazionale Val d’Agri attraverso il nostro patrimonio artistico-religioso monumentale ed archeologico.