“E’ fondamentale la tutela, salvaguardia e valorizzazione del ruolo delle professioni tecniche spesso mortificate e marginalizzate da procedure equivoche, incerte, se non proprio oscure, con cui nella fretta di accedere ed utilizzare i contributi si consente di superare i criteri della trasparenza, della qualità e della meritocrazia ponendo la questione della qualità progettuale in secondo o terzo piano, con meccanismi che non possiamo accettare, dove spesso si offre la propria prestazione in maniera non ufficiale e senza responsabilità in attesa di futuri compensi”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vito Santarsiero, intervenendo alla giornata di studio sul tema “Strumenti per la progettualità: i fondi di rotazione”, che si è svolta a Potenza, presso la sala Inguscio della Regione Basilicata, su iniziativa di enti e associazioni professionali.
“Il nostro Paese per crescere – ha aggiunto – ha bisogno delle sue professioni tecniche , rappresentiamo uno degli asset principali della nostra società, il futuro passa attraverso professionisti che devono essere messi nella condizione di offrire il meglio della loro professionalità al Paese, e il Fondo Rotativo, gestito e messo a disposizione da Cassa depositi e prestiti, va in questa direzione. Come in questa direzione va un disegno di legge approvato dall’Ufficio di Presidenza sull’Equo compenso, sollecitato anch’esso dalla Fondazione Inarcassa e dal suo presidente Egidio Comodo in prima persona, oggi all’attenzione della nostra Prima commissione consiliare”.
“Altro contesto in cui si colloca questa iniziativa – ha detto Santarsiero – è quello del sostegno agli Enti locali. Nel nostro Paese abbiamo una situazione di grave caos istituzionale, la riforma del Titolo V è rimasta monca, mancano le leggi di attuazione, non chiare sono le competenze, non vi è il Codice delle autonomie locali, i Comuni vivono una condizione di grande difficoltà. Ma senza Comuni non vi è possibilità di crescere, l’Italia non cresce se non crescono i Comuni, tutelarli e sostenerli significa sostenere lo sviluppo del Paese. Ed una delle cose da far crescere nei nostri Enti locali è proprio la spesa per investimenti che necessita inevitabilmente di finanziamenti per la progettazione di opere pubbliche. È così che nasce – ha continuato – una nostra legge regionale di grande rilevanza, approvata lo scorso 18 settembre, la n. 23 del 2018, quella sul fondo unico degli Ee.Ll., una legga che per il 2019 ha già una dotazione di circa 3mln di euro, destinata a sostenere i Comuni su più fronti e tra questi l’accesso al fondo rotativo, perché i Comuni devono poter pianificare, progettare, accedere ai tanti e vari strumenti di sviluppo con i tempi giusti e diventare soggetti attuatori trasparenti, efficaci ed efficienti”.
Chiudendo il suo intervento il presidente del Consiglio regionale ha parlato della pianificazione strategica. “Essa – ha precisato – è centrale se si vuole evitare di avere risorse, far bene le procedure, la progettazione e poi la esecuzione di un’opera, senza però far diventare quell’opera funzionale ad un reale processo di sviluppo. Siamo carenti, per vari motivi, a livello regionale, a livello comunale e a livello nazionale. Aiuteranno i fondi rotativi a migliorare la situazione ma resta un problema culturale e normativo. Tra i casi di Pianificazione strategica carente il Sistema nazionale infrastrutture e trasporti”.
Giornata di studio “Strumenti per la progettualità: i fondi di rotazione”, intervento integrale del presidente del Consiglio regionale della Basilicata Vito Santarsiero
Un saluto e un benvenuto a tutti voi a questo importante convegno per il quale occorre dire grazie agli ordini professionali che lo hanno condiviso, Ingegneri, architetti, geologi e geometri, alla Cassa Depositi e Prestiti la cui presenza con autorevoli esponenti impreziosisce questa nostra giornata di studio e ci consentirà di meglio conoscere e rilanciare uno strumento presente sin dal 1996 ma incredibilmente poco utilizzato dalle amministrazioni, ma soprattutto consentitemi di dire grazie alla Fondazione Inarcassa e al suo/nostro Presidente Egidio Comodo, motore di queste iniziative.
Non possiamo che essere orgogliosi del lavoro di Egidio che sta stimolando azioni di grande rilevanza nazionale da questa sui Fondi Rotativi che nasce con il fondo “Fondazione Scuola”, al progetto “ Diamoci una Scossa” , altro grande successo , che recupera e pone all’attenzione del Paese un altro tema di grande attualità, quello della riqualificazione sismica del patrimonio abitativa, tema che con l’ausilio di una altra eccellenza lucana, Angelo Masi,è stato posto all’attenzione dell’UE con un parere approvato in CDR che ha aperto nuove sensibilità e strumenti sul rischio sismico nella programmazione europea con positive ricadute anche nel nostro Paese. Occorre dire che sul tema sismico “Diamoci una scossa” ed “Io non Rischio” sono due grandi progetti nazionali “ Made in Basilicata “.
Tornando al nostro convegno non entro nel merito delle caratteristiche dello strumento Fondo Rotativo, lo faranno soprattutto Cassa Depositi e Prestiti e il dott.Manti, DG della programmazione regionale che illustrerà quello che è stato messo in campo dalla Regione Basilicata in questi anni, oltre che in maniera indiretta i due Sindaci che saluto. A me preme sottolineare il duplice contesto entro cui si colloca questa iniziativa.
Il primo è quello della tutela, salvaguardia e valorizzazione del ruolo delle professioni tecniche spesso mortificate e marginalizzate da procedure equivoche, incerte, se non proprio oscure, con cui nella fretta di accedere ed utilizzare i contributi si consente di superare i criteri della trasparenza, della qualità e della meritocrazia ponendo la questione della qualità progettuale in secondo o terzo piano, con meccanismi che non possiamo accettare, dove spesso si offre la propria prestazione in maniera non ufficiale e senza responsabilità in attesa di futuri compensi.
Il nostro Paese per crescere ha bisogno delle sue professioni tecniche , rappresentiamo uno degli asset principali della nostra società, il futuro passa attraverso professionisti che siano messi nella condizione di offrire il meglio della loro professionalità al Paese, il Fondo Rotativo va in questa direzione.
Come in questa direzione va un disegno di legge approvato dall’Ufficio di Presidenza sull’Equo Compenso, sollecitato anch’esso dalla Fondazione e da Egidio Comodo in prima persona, oggi all’attenzione della nostra Prima Commissione Consiliare.
Il secondo contesto in cui si colloca questa iniziativa è quello del sostegno agli Enti Locali. Nel nostro Paese abbiamo una situazione di grave caos istituzionale, la riforma del Titolo V è rimasta monca, mancano le leggi di attuazione, non chiare sono le competenze, non vi è il Codice delle Autonomie Locali, i Comuni vivono una condizione di grande difficoltà. Ma senza Comuni non vi è possibilità di crescere, l’Italia non cresce se non crescono i Comuni, tutelarli e sostenerli significa sostenere lo sviluppo del Paese. Ed una delle cose da far crescere nei nostri Enti Locali è proprio la spesa per investimenti che necessita inevitabilmente di finanziamenti per la progettazione di opere pubbliche.
È così che nasce una nostra legge regionale di grande rilevanza, approvata lo scorso 18 settembre, la n. 23 del 2018, quella sul fondo unico degli EE.LL., una legga che per il 2019 ha già una dotazione di circa 3mln€, destinata a sostenere i Comuni su più fronti , tra questi l’accesso al fondo rotativo, ne parlerà Manti, perché i Comuni devono poter pianificare, progettare, accedere ai tanti e vari strumenti di sviluppo con i tempi giusti e diventare soggetti attuatori trasparenti, efficaci ed efficienti.
In ultimo solo l’accenno ad un tema , la pianificazione strategica, essa è centrale se si vuole evitare di avere risorse, far bene le procedure, la progettazione e poi la esecuzione di un’opera , senza però far diventare quell’opera funzionale ad un reale processo di sviluppo.
Siamo carenti, per vari motivi, a livello regionale , a livello comunale e a livello nazionale. Aiuteranno i fondi rotativi a migliorare la situazione ma resta un problema culturale e normativo. Abbiamo da riflettere.
Tra i casi di Pianificazione Strategica carente il SNIT, Sistema Nazionale Infrastrutture e Trasporti.