“La riforma Regionale sanitaria era doverosa e necessaria ma andava fatta senza rivoluzionare l’attuale sistema, quindi salvaguardando il patrimonio di competenze e servizi già esistenti, dietro tale legge di riforma non c’era nessun disegno strategico di riordino ma semplicemente la necessità di ricondurre gli ospedali del territorio sotto la protezione di Potenza principalmente e, di Matera successivamente. Il terzo polo sanitario della Regione Basilicata, Policoro (MT), lasciato nosocomio simbolo tangibile della totale disorganizzazione e del malfunzionamento del servizio sanitario regionale oltre che del disinteresse totale della classe politica lucana per la fascia jonica e per i paesi del Pollino, tutti i paesi del sibarite dal Crotonese all’alto Ionio cosentino e, dell’entroterra che all’Ospedale di Policoro fanno riferimento”.
E’ quanto sostiene il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “ora scoppia, il personale mai preso in considerazione dai vertici regionali della sanità si lamenta dopo anni di silenzi e che l’Ugl ha rappresentato da sempre il loro malcontento. Ed ecco che professionisti validi e indiscutibili per serietà, professionalità, abnegazione e senso di responsabilità, attaccamento al loro dovere, Dirigenti Medici dell’Ospedale di Policoro chiedono alla Regione Basilicata di essere incontrati urgentemente. Per l’Ugl – prosegue Giordano – è che dopo aver preso visione dell’Atto Aziendale dell’Ospedale ‘San Carlo’ di Potenza, raffrondandolo con quello, già noto, dell’ASM di Matera, ci si rende conto inconcepibilmente e inequivocabilmente di esserci una grave ed iniqua disparità di trattamento subita dall’Ospedale di Policoro verso gli altri Ospedali sede di PSA della Regione Basilicata. Il presidio ospedaliero – afferma il segretario provinciale dell’Ugl -, per il suo notevole incremento d’utenza, non può essere messo in condizione di operare con enormi difficoltà a causa del personale medico e paramedico che scarseggia e che mette nelle condizioni il personale di lavorare con enormi sacrifici ed abnegazione. Si è riusciti per Policoro nella difficile impresa di registrare nella stessa azienda ASM la presenza di personale frustrato e demotivato, stressato e preoccupato per gli eccessivi carichi di lavoro. Mancanza di personale al Pronto Soccorso che produce tempi di attesa che si attestano tra le 6 e le 8 ore provocando una serie di disagi e nervosismo, anche verso i medici ed il personale infermieristico e sanitario costretti a lavorare in condizioni difficili con sforzi encomiabili ma disumani. In tutti i reparti di Policoro – sottolinea il sindacalista – si effettuano turni massacranti, a dir poco al limite della disumanità, che incidono molto sui tempi di erogazione del servizio nonostante, ci sia stato un aumento dell’attività di straordinario dei medici e paramedici presenti nella struttura sanitaria a causa proprio della carenza di sostituti nei diversi turni con notevoli disagi. Questo è l’esito di un’istituzione regionale che non tutela il lavoratore medico, paramedico, il cittadino e l’ammalato perché molto interessata a sanare le proprie vicende politiche di maggioranza invece che guardare alle reali esigenze della comunità. L’UGL difende con forza l’operato dell’ospedale perché offre un servizio prezioso alla popolazione oltre a garantire posti di lavoro in periferia. Per l’Ugl si tratta di una difesa di un ospedale d’eccellenza che in questo momento si sente minacciati da carichi di lavoro: considerata l’importanza dell’ospedale che nei fatti è il terzo ospedale regionale per volumi di attività, dopo Potenza e Matera, siamo certi che trattasi di una probabile volontà politica degli attuali amministratori della regione. Ai nuovi vertici dell’ASM chiediamo, come sempre, che l’Ospedale di Policoro – conclude Giordano – deve essere soprattutto rispettato per ciò che rappresenta per tutta la Regione Basilicata e non solo”.