Il contributo delle ECoC per una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva dei cittadini alla politica, alle istituzioni e alla vita dell’Europa, è stato l’argomento cardine dell’incontro di questa mattina a Palazzo Lanfranchi dei rappresentanti di ben 22 Capitali Europee della Cultura passate e future.
Nella seconda giornata a Matera dell’ ECoC (European Capitals of Culture) Family Meeting, l’annuale raduno di quanti hanno lavorato o stanno lavorando per il progetto ECoC, gli ospiti internazionali si sono confrontati sul tema della partecipazione democratica.
Un vivace dibattito fra i rappresentanti delle Capitali Europee della Cultura passate di Liverpool e Stavanger 2008, Essen e Pécs 2010, Turku 2011, Maribor e Guimarães 2012, Marseille e Kosice 2013, Mons e Plzen 2015, Wroclaw e San Sebastían 2016, Aarhus e Pafos 2017, Valletta e Leeuwarden 2018, delle future Ecoc Galway e Rijeka 2020, Novi Sad e Eleusis 2021, Kaunas 2022 e delle due Capitali del 2019 Matera e Plovdiv ha seguito i due incontri con Spartaco Puttini project manager dell’Osservatorio sulla democrazia della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Alessandra de Antonellis dell’associazione “Parole O-stili”.
Dagli insegnamenti della Storia più recente, al Manifesto
della comunicazione non ostile apprezzato da tutti i rappresentanti ECoC, il dibattito si è incentrato sul necessario coinvolgimento dei cittadini, caposaldo di tutti i programmi delle ECoC, quale primo passo verso una maggiore e più diffusa conoscenza e, dunque, consapevolezza di essere europei. L’integrazione europea avviene attraverso il dialogo e le ECoC che hanno già costruito fra loro una “rete informale” permettono di condividere nuove esperienze e sentirsi parte del grande cambiamento della storia del nostro continente. Un’esperienza che non può esaurirsi nell’arco dell’anno da Capitale europea.
“Da Matera parte un documento in cui si chiede all’Unione europea di mettere a frutto le competenze maturate con le ECoC – spiega Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019 – stilato e sottoscritto da tutti i rappresentanti delle 22 ECoC presenti a questo che è uno dei meeting più partecipati. Con questo documento chiederemo all’Unione europea all’UE di proseguire attraverso le stesse città ECoC e attraverso gli stessi esperti la strada di condivisione e confronto intrapresa. L’Europa deve essere costruita “dal basso” e attraverso le Città che hanno fatto questa esperienza. Le città ECoC non sono soltanto i manager o gli organizzatori, ma sono soprattutto tutti coloro che hanno potuto lavorare a questi progetti. In tutta Europa saremo circa 250mila, la popolazione di una vera città della Cultura”.