Si è svolto oggi al Park Hotel di Potenza, alla presenza del segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa e del segretario generale Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti, il decimo congresso dello Spi Cgil di Potenza che ha eletto segretario generale Pasquale Paolino che subentra a Beatrice Galasso.
“La situazione dei pensionati negli ultimi anni si è ancor più aggravata a causa delle scelte che i governi hanno operato a loro danno – ha detto Paolino nella sua relazione – Su di loro è ricaduto il peso di una crisi insopportabile, i sacrifici di una vita spesso sono stati messi in discussione e sono divenuti sempre più il perno della famiglia che non arriva a fine mese. Per questo motivo, l’obiettivo prioritario è quello di riportare la nostra azione dentro gli ambiti di operatività della contrattazione sociale, intesa come luogo principe per coniugare bisogni, o meglio diritti sociali, con diritti del lavoro.
Sono almeno tre le direttrici sulle quali intervenire, dando priorità ai bisogni emergenti nella nostra regione e che sono la diretta conseguenza delle dinamiche demografiche in essere. Se infatti i dati ci dicono che la Basilicata sarà una terra di over 65 e che il tasso di natalità ha un andamento decrescente, contestualmente constatiamo che l’istruzione primaria e pre-primaria si attesta su un 44,8%. Da questi dati possiamo individuare i primi ambiti sui quali concentrare la nostra azione in materia di contrattazione sociale, ovvero infanzia e asili nido, non autosufficienza, assistenza anziani, case di riposo e povertà.
In particolare la non autosufficienza, l’assistenza agli anziani e le case di riposo, devono essere per lo SPI un punto di partenza, sia per un rilancio occupazionale sia per la qualità della vita delle persone bisognose. La Regione Basilicata ha bisogno di una legislazione ad hoc ma soprattutto di prevedere un piano di finanziamento e di sostegno a partire dalle case di riposo le quali risultano o in crisi o affidate nelle mani di imprenditori senza scrupolo che pur di fare lucro offrono servizi scadenti, al limite della decenza ma soprattutto mettono in atto vere e proprie azioni di sfruttamento nei confronti delle lavoratrici addette.
Riteniamo che vadano da subito attuate alcuni principi – ha affermato Paolino – aumentare in modo progressivo il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, eliminare i super ticket, ridurre i tempi di attesa, uno dei principali ostacoli nell’accesso ai LEA, investire sulla prevenzione e proporre un nuovo equilibrio tra ospedali e servizi socio sanitari nel territorio, definendo i Livelli essenziali dell’assistenza sociale (LEPS) come passo indispensabile per l’attuazione dei nuovi LEA sanitari, completare e rendere realmente obbligatori e omogenee le regole di accreditamento delle strutture private, organizzare con le regioni in difficoltà percorsi di convergenza per assicurare i LEA, stabilire finanziamenti mirati sia in conto capitale che di parte corrente.
Questo auspicavamo di ritrovare nella proposta di Piano Socio-Sanitario 2018-2020 in Basilicata che, invece di essere atto presupposto fondamentale del riordino del sistema sanitario, ne è diventato una sorta di appendice compensativa”.
Ha concluso il segretario Angelo Summa: “Uguaglianza, democrazia e cittadinanza, solidarietà e sviluppo sono le parole cardine del congresso ma anche la fotografia di questo Paese. Siamo dentro la costruzione di sistemi autoritari che stanno minando l’Europa che andrebbe invece intesa come una grande opportunità per tutti. E la riposta del governo è una manovra economica con contraddizioni enormi, che da un lato riprova a dare una risposta alla povertà e ai bisogni sociali e dall’altro commette la più grande operazione di condono fiscale, quando in Italia la più grande ricchezza è l’evasione fiscale di cui non c’è traccia nel provvedimento: 100 miliardi di evasione fiscale potrebbero dare forza agli investimenti in questo Paese. Al contrario il governo nazionale sta portando avanti provvedimenti che tendono a rompere l’unità del Paese, proponendo già 23 norme su competenze specifiche, dall’istruzione alla sanità, che sottraggono risorse al Mezzogiorno”.