La Fials chiede la messa in atto delle “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali” per le persone affette da malattie oncologiche. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Alla fine del 2017 un Accordo Stato-Regioni ha approvato un documento “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali” nelle persone affette da malattie oncologiche per cercare di omogeneizzare una gestione che nel Paese varia da regione a regione. Il documento propone un modello organizzativo unico per offrire a ogni persona malata uno standard di appropriatezza degli interventi nutrizionali, per cercare di prevenire e ridurre le complicanze conseguenti alla malnutrizione.
E’ passato quasi un anno ma la Basilicata è ancora al punto zero. E quindi è opportuno porsi due domande molto semplici:
Perché ancora oggi si dice al paziente oncologico che può mangiare tutto?
Perché nei reparti di oncologia di Potenza e di Rionero non è stato individuato un Percorso di Nutrizione Clinica dedicato ai pazienti oncologici, come suggeriscono le Linee guida nazionali?
La Fials/Confsal di Potenza chiede perciò alle Istituzioni, alla politica e a tutte le Associazioni attive di prendere coscienza di ciò che succede nelle strutture Sanitarie della nostra Regione.Nonostante la presenza di centri di eccellenza si trascurano componenti importanti, nei confronti delle persone che affrontano patologia del Cancro, per l’assoluta carenza di un percorso nutrizionale a loro dedicato.
La neoplasia può avere conseguenze negative sullo stato nutrizionale del paziente; A seconda del tipo di tumore i casi di malnutrizione variano dal 25 al 70% dei pazienti e nel 20-30% dei casi le conseguenze dirette o indirette della malnutrizione sono la causa della morte. Le cure appropriate, di fronte a un malato di cancro, rappresentano una priorità ma anche la nutrizione riveste un ruolo fondamentale, già dalla diagnosi, ma ancora oggi questa attenzione è carente.
I fattori che incidono sullo sviluppo della malnutrizione e sul calo ponderale possono essere molteplici e riconducibili sia alla patologia (malassorbimento, localizzazione del tumore, metastasi), sia all’intervento terapeutico (chemioterapia, radioterapia, chirurgia). La comparsa di anoressia, nausea, vomito, disfagia alterano lo stato di nutrizione o lo peggiorano.
Nei reparti oncologici tutto ciò si ignora. Predisporre un Piano Dietetico Ospedaliero adeguato al malato può fare la differenza nel ridurre le complicanze mediche e facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, tappe essenziali nel processo di guarigione.Chiediamo perciò all’A.O Regionali San Carlo e all’Irccs Crob di attivarsi per una rapida adozione delle Linee guida nazionali per la nutrizione dei pazienti oncologici.