Presso la Biblioteca comunale Palazzo Muscio-Messina, di Pietragalla si è tenuta la presentazione del libro “Controcanto, verso il vento” di Patrizia Bianco organizzata dal Comune di Pietragalla. Sono intervenuti il garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Basilicata Vincenzo Giuliano, lo scrittore pietragallese Donato Di Capua, Donato Pafundi, referente della Biblioteca comunale e Angela Santopietro che ha curato i reading.
Alla presenza di un pubblico attento e partecipe nella confortevole sala da poco resa fruibile a beneficio dell’intera comunità si è dato inizio alla serata con il primo intervento di Donato Pafundi che ha brevemente sottolineato l’importanza di accogliere iniziative in cui le novità letterarie vengano divulgate sul territorio rendendo vive le strutture già destinate a custodire la memoria storica e culturale dell’intera comunità.
L’assessore Antonella Vaccaro dopo aver porto il saluto dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Nicola Sabina, ha affermato che il recente riconoscimento ricevuto dal Comune per le politiche culturali funge da stimolo e da conforto in merito al percorso intrapreso. Si è detta colpita dal libro ed in particolare sulle riflessioni che la lettura dello stesso provoca nel lettore il quale si trova a interrogarsi sul concetto di maternità vero e profondo che prescinde ed amplia quello biologico.
Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza ha preso la parola ponendo all’attenzione dei presenti una relazione ampia ed articolata ricca di riferimenti al libro al centro della serata al quale ha accostato, nello stile e in alcuni passaggi poetici, a grandi autori classici.
“E’ l’accoglienza nei confronti dei minori, ha dichiarato Giuliano, l’ascolto rispetto alle necessità del bambino, l’affetto incondizionato di cui i piccoli hanno bisogno, ciò che ci rende madri e padri. I numeri riguardanti le adozioni nella regione Basilicata hanno subito una brusca contrazione e fra le cause potrebbero essere citate la crisi economica che priva le famiglie che aspirino ad adottare delle possibilità materiali di farlo ma anche le difficoltà burocratiche che le coppie devono affrontare e di cui il libro di Patrizia Bianco ne è testimonianza”.
Ha altresì sottolineato, sempre il garante, il ruolo strategico dell’educazione a partire dal suo significato etimologico e della necessaria sinergia fra scuola e famiglia sottolineando quanta strada ancora la nostra regione debba percorrere in materia di accesso alla istruzione da parte dei bimbi in età prescolare. Ha di seguito illustrato il disegno di legge presentato dal garante al Consiglio regionale in materia di inserimento dei minori non accompagnati che inserisce degli elementi innovativi che, pur senza violare le leggi in vigore sull’affido, traccia un percorso alternativo e notevolmente più snello rispetto a quello canonico di accoglienza presso le case-famiglia.
Lo scrittore Donato Di Capua ha parlato del percorso che il libro pubblicato da Kimerik ha già intrapreso in questi pochi mesi dalla pubblicazione. E’ stato presentato all’ultimo Salone Internazionale del libro di Torino e alla Fiera del libro di Napoli e di presentazioni in vari ambiti fra cui spicca la presenza alla serata finale dell’ultima edizione della “Notte bianca del libro” di Potenza nonché a Firenze al convegno nazionale “Siamo adottati e stiamo bene” coordinato dalla professoressa Anna Genni Miliotti. Il romanzo autobiografico affronta il tema dell’adozione testimoniato sia dalla viva voce dell’autrice sia da quella della figlia mostrando, in controcanto, i due punti di vista della stessa materia d’amore. Di Capua ha parlato delle pagine emozionanti del libro che proiettano il lettore nel pieno del percorso adottivo e di vari importanti spunti di riflessione il cui fulcro è rappresentato dal concetto dell’amore inserendo anche alcuni significativi versi di KahlilGibran. Egli ha ricordato, inoltre, di essere stato il primo lettore del manoscritto del quale ha, in seguito, curato la prefazione dal titolo appunto “La regola dell’amore”.
A questo punto all’autrice è stato chiesto di parlare della sua opera.
“Il libro è nato dalla necessità interiore di esplorare me stessa, di indagare il mio vissuto e quello della mia famiglia affrontando un viaggio introspettivo sulle motivazioni individuali e di coppia che ci hanno avvicinati all’adozione.
Il punto di partenza è stato il cambiamento, la trasformazione che l’esperienza adottiva ha operato nella nostra coppia nell’arco di dieci anni, ma anche lo straordinario percorso affrontato da nostra figlia. Diventare genitori è stata un’esperienza straordinaria, esattamente come lo è per tutte le famiglie del mondo. La peculiarità di tale condizione, tuttavia, dà pieno significato di accoglienza riferito al vissuto che il bimbo porta con sé ancor prima della nascita.
E’ possibile che vi sia un forte risentimento legato all’infanzia sofferta e, d’altronde, anche per me non è stato semplice il percorso di accettazione di un’identità di madre che, in primo momento, sentivo doversi sovrapporre ad un’altra. Gradualmente, però, nel momento in cui si è rafforzata la consapevolezza della mia nuova identità, è emerso un altro modo per tessere una trama di amore che esce dagli schemi, che può essere forte quanto quella creata dai legami di sangue.”