È dedicato alla musica e alla poesia amorosa il nuovo appuntamento della XIX edizione del Festival Duni che, venerdì 26 ottobre alle 20, al Museo Ridola di Matera, farà incontrare le opere di musicisti del Seicento e del Settecento con quelle dei letterati coevi: i testi di Giovan Battista Marino, Tommaso Stigliani e Margherita Sarrocchi si alterneranno alle composizioni di Luigi Rossi, Leonardo Leo ed Egidio Romualdo Duni. Un’occasione per riscoprire i tesori dell’ambiente culturale meridionale di epoche passate.
Il concerto dal titolo Rime d’amor et amorosi accenti propone un percorso letterario e musicale sui temi dell’amore, raccontato nelle sue diverse manifestazioni: dall’amore sensuale a quello bucolico, sino a quello erotico e licenzioso. Protagonisti saranno la voce recitante di Vincenzo Failla, il soprano Valeria Polizio, la viola da gamba di Paola Francesca Laforgia e il clavicembalo di Mariantonietta Cancellaro.
«Il progetto – racconta Mariantonietta Cancellaro – nasce del desiderio di riscoprire il ricco repertorio musicale e letterario prodotto da autori di origine meridionale, spesso poco noti, del XVII e XVIII secolo. Il tema dominante, sia nella produzione letteraria che in quella musicale del tempo, è quello dell’amore: è l’amore che ispira le arie a voce sola e basso continuo del primo Seicento; è l’amore che trionfa nei teatri barocchi attraverso le artificiose trame dei drammi in musica; è sempre l’amore, raccontato nelle sue vesti multiformi che guida le penne di poeti, illustri e non, nella redazione di poemi epici e rime del tempo».
Venerdì 26 ottobre
Matera, Museo Ridola, ore 20.00
Ingresso € 5,00
Rime d’amor et amorosi accenti
Poesie e musiche di autori meridionali tra Seicento e Settecento
Testi di Torquato Accetto (Trani ca. 1598 – 1640) da Rime (1621), Giovan Battista Marino (Napoli 1569 – ivi 1625) da Rime amorose (1614 ), Margherita Sarrocchi (Gragnano1560 – Roma 1617) da Scanderbeide (1606-1623), Tommaso Stigliani (Matera 1573 – Roma 1651) da Canzoniere (1605) e Madrigali (1622), Marcello Macedonio (Napoli 1582 – Roma 1619) da Ballate et Idillii (1614), Giovanni Meli (Palermo 1740 – 1815) da Poesie siciliane (1787), Domenico Tempio (Catania 1750 – 1821) da Lu veru piacìri (post. 1814), Poesie (III ed. 1874).
Luigi Rossi (ca.1597-1653)
Passacaglia in La minore per clavicembalo
“Mio ben”, aria dall’opera Orfeo, Parigi, 1647
Nicola Fago (1676-1745)
Largo II dalla Toccata in Mi maggiore per clavicembalo
“Come viver poss’io”, Cantata (Recitavo I e Aria I)
Giovanni Maria Sabino (1588-1649)
“L’aspettar è pur dolce”, Cantata a voce sola e b.c. (Ms. I-Nc)
Gregorio Strozzi (1615-1687)
Capriccio terzo del decimo tono (I e III parte)
da Capricci da sonare cembali, et organi
Leonardo Leo (1694-1744)
“Oh che barbara sorte”, Cantata (Recitativo I e Aria I)
Andrea Falconieri (c.1585-1656)
“O bellissimi capelli”
dal Libro I di Villanelle a 1, 2, e 3 voci…
Giovan Battista Abatessa (fine sec. XVI–ca. 1650)
“Lascia le fiere”, Canzone a voce sola e b.c.
da Cespuglio di varii fiori…
Egidio Romualdo Duni (1708-1775)
“Misero pargoletto”aria dall’opera Demofoonte
in Arie per Farinelli
Vincenzo Failla voce recitante
Valeria Polizio soprano
Paola Francesca Laforgia viola da gamba
Mariantonietta Cancellaro clavicembalo