La mammografia in 3D permette di rilevare molti più casi di tumori al seno rispetto all’esame tradizionale e riduce il numero dei richiami per ulteriori approfondimenti diagnostici spesso inutili. E’ quanto evidenzia uno studio condotto in Svezia e apparso sull’autorevole rivista Lancet Oncology che ha esaminato ben 15.000 donne per un periodo di cinque anni. Nello screening mammografico tradizionale, tutto il tessuto mammario viene catturato in un’unica immagine. La tomosintesi del seno, ovvero la mammo in 3D, invece cattura diverse immagini a raggi X acquisendo immagini attorno ad un asse rotatoriodi 60° che vengono ricostruite da un computer per mostrare sottili strati del seno, fornendo maggiori e migliori informazioni sull’immagine. Per spiegarlo in termini più semplici è come sfogliare un libro pagina per pagina. “Utilizzando l’esame in 3D, si rilevano molti casi di tumori in più rispetto allo screening mammografico standard correntemente utilizzato. Il progresso tecnologico sulla digitalizzazione delle macchine ha anche aumentato il confort dell’esame diagnostico riducendo di molto la compressione del seno durante l’esame, cosa che sicuramente incoraggia un maggior numero di donne ad eseguire i controlli con puntualità”, spiegano i ricercatori. Negli Usa è già utilizzata come screening generalizzato, in Italia è disponibile già in diversi centri. Tra questi l’unica struttura lucana accreditata è il Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera, il primo Poliambulatorio della Basilicata dotato di grandi macchine diagnostiche di ultima generazione e di professionisti provenienti dal territorio lucano, pugliese e laziale, esperti tra l’altro nei settori della Diagnostica per Immagini, Cardiologia, Chirurgia generale, Ortopedia, Neurologia. Questo completamento diagnostico di supporto alla classica Mammografia non è ancora inserito nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) è eseguibile a pagamento ad un costo elevato, ma per una precisa scelta aziendale del Centro di Matera lo stesso è stato ridotto, secondo la “mission” di porre il paziente al centro dell’attenzione, garantendogli qualità, sicurezza del servizio e rispetto dei suoi diritti oltre che ricercare e progettare interventi finalizzati ad incrementare l’affidabilità e l’efficacia delle prestazioni erogate.Se in Italia, ogni anno, sono circa 37 mila le donne che si ammalano di tumore al seno, in Basilicata sono circa tremila le donne interessate dalla patologia e ogni anno si registrano quasi trecento nuovi casi.
Abbiamo subito creduto in questa tecnologia – dice il dr. Giuseppe Demarzio manager del Centro Radiologico Madonna della Bruna – ritenendo che l’uso di questa metodica unitamente alla Visita Senologica, alla Ecografia ed ove necessario anche la Risonanza Magnetica della mammella, possa garantire il migliore risultato diagnostico. I Medici Radiologi che si occupano in maniera esclusiva di Senologia presso la nostra struttura sono la dottoressa Regina Bellantuono ed il dottor Donatello Iamele. Il Centro Madonna della Bruna di Matera che si affianca alla Sanità pubblica è sempre attento ai bisogni del paziente anche attraverso un costante aggiornamento ed in particolare mettendo a disposizione apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia, operative in tutti gli ambiti della clinica e della Diagnostica. Le attività ed i risultati della struttura sono evidenti con un numero sempre crescente di pazienti provenienti anche da altre regioni e che preferiscono affidarsi all’Istituto materano. Un’inversione di tendenza rispetto alle altre realtà meridionali.
Ott 25