Nel corso di un’affollata assemblea nazionale, tenutasi lo scorso 25 ottobre a Roma, Maurizio Casasco è stato rieletto per acclamazione Presidente di Confapi, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata cui aderiscono 83mila imprese con quasi 1 milione di addetti in 50 sedi territoriali.
“La conferma di Casasco, avvenuta all’unanimità da un’ampia platea di imprenditori provenienti da tutta Italia, con la presenza anche dei 3 delegati di Confapi Matera – dichiara il presidente della Territoriale materana Massimo De Salvo -, è la conferma di una Confapi in grande salute, che dopo gli anni difficili della crisi ha intrapreso un cammino positivo di cui si chiede la prosecuzione”.
“La nostra Confederazione – continua il presidente De Salvo – mantiene caratteristiche peculiari nel panorama imprenditoriale nazionale, vale a dire assoluta indipendenza dalle forze politiche e dalle altre associazioni e spirito di abnegazione per la tutela dei legittimi interessi delle Pmi. E Confapi Matera continuerà a dare il proprio contributo come eccellenza del Sud Italia”.
Nel messaggio rivolto alla platea dopo la conferma per acclamazione per il prossimo triennio, Maurizio Casasco, che guiderà la Confapi per il terzo mandato consecutivo, ha dichiarato che “occorre superare la logica antica di contrapposizione che ha per secoli contraddistinto la vita sindacale. L’Industria privata italiana e i suoi lavoratori sono un tutt’uno che deve trovare nuovi modelli esistenziali per preservare l’unica realtà identitaria capace di ricordare ancora l’Italia nel mondo. Bisogna anticipare le scelte governative proponendo nuovi stili di vita e riaffermando la distanza dall’idea che l’uomo possa essere un mero consumatore”.
Per fare ciò, secondo il presidente Casasco, “occorre che anche in Europa venga riconosciuta la specialità della industria privata italiana e che ad essa venga attribuito il sostegno di cui ha bisogno. È vergognoso che uno Stato che voglia dirsi tale non onori ancora con tempestività le proprie obbligazioni pecuniarie – portando con ciò imprese al default – e che la vicenda dei pagamenti tra privati sia abbandonata al mero diritto civile senza accorgersi che per questa strada si consente al pesce più grande (la grande industria assistita) di far scomparire il pesce più piccolo”.
“Da troppo tempo il total tax rate – ha sottolineato Casasco – ovverosia il carico fiscale complessivo sui profitti d’impresa, supera la quota immorale del 65%. Un Paese che fa pagare a chi lavora 70 su 100 e che, invece, dà a chi non lavora 80 su 100 si commenta da solo. Occorre creare nuove opportunità di lavoro soprattutto per i nostri giovani, perché la crescita la crea il lavoro e il lavoro lo crea l’industria, sempre che questa sia liberata dalla burocrazia e dagli effetti del cuneo fiscale. Penso a un grande ‘Laboratorio d’impresa’ a livello nazionale, in cui tutti noi imprenditori possiamo condividere il nostro bagaglio di nozioni e di esperienze e trasmetterlo a tutti quei giovani che vogliano aggredire il futuro creando nuove imprese. Se le imprese ‘gazzelle’, cioè quelle giovani a forte crescita, rappresentano solo lo 0,2% delle imprese manifatturiere e solo lo 0,4% di quelle del settore servizi è perché in Italia è andato in scena un colossale fallimento: la mancata modernizzazione, il mancato snellimento della macchina burocratica e amministrativa, la mancata rivoluzione fiscale”.
Bresciano d’adozione, Maurizio Casasco è nato a Rivanazzano Terme (Pv) nel 1954. Laureato in medicina e specializzato in medicina dello sport, ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali. Attualmente, oltre ad essere presidente ed amministratore delegato di un’azienda bresciana operante nel settore della diagnostica strumentale, è primo vicepresidente europeo Ceapme (Confederazione europea della piccola e media industria). Ricopre la carica di presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana e di quella Europea ed è membro del Consiglio nazionale del Coni, consigliere indipendente della Lega Calcio A, consigliere dell’Ispi e membro del consiglio di amministrazione dell’Università di Roma “Foro Italico”. Guida Confapi dal 2012.
Dal 1947 al servizio delle piccole e medie imprese in Italia, negli ultimi tempi Confapi ha promosso al suo interno un radicale cambiamento per favorire trasparenza e efficacia, rafforzando i settori di studi e ricerche, ampliando i canali di comunicazione con i suoi pubblici di riferimento, adeguando attività e servizi ai nuovi scenari economici e finanziari.