L’Art Bonus, cioè il credito d’imposta del 65% che lo Stato concede a coloro che fanno erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano, non riscuote il successo sperato sia in Basilicata che in Puglia.
A oggi, infatti, sono poche le imprese che hanno aderito a progetti di mecenatismo culturale, nonostante la crescita nelle due regioni dell’industria culturale e creativa e la nascita in Basilicata di un cluster di imprese nel settore.
A cogliere, invece, l’importanza dei benefici di un investimento culturale e sociale, che non sono solo economici ma anche di marketing, è la Cobar – Costruzioni Barozzi di Altamura, società per azioni aderente a Confapi Matera, specializzata nel restauro dei beni monumentali, con alle spalle un curriculum di tutto rispetto, dal Colosseo di Roma al Teatro Petruzzelli di Bari, passando per la Reggia di Caserta e il Palazzo Citerio di Brera.
L’imprenditore Vito Barozzi, infatti, dimostrando intuito, lungimiranza e amore per la propria terra, per l’arte e per la cultura, oltre a ristrutturare il Teatro Mercadante di Altamura, ha finanziato per due anni il Petruzzelli di Bari e si fa carico delle spese di manutenzione.
Massimo De Salvo, presidente di Confapi Matera e sponsor degli interventi di restauro della Chiesa dello Spirito Santo negli ipogei di piazza Vittorio Veneto, auspica “che l’anno della capitale europea della cultura possa stimolare un nuovo mecenatismo fra gli imprenditori locali. Ci onoriamo di annoverare Cobar fra i nostri associati e invitiamo anche altri ad attivare l’Art Bonus”.
“Nella città di Matera finora Palazzo Lanfranchi ha usufruito di piccolissime somme – prosegue il presidente De Salvo – ma c’è ancora tanto da fare visto che abbiamo un ricchissimo patrimonio architettonico. Per esempio, c’è la Chiesa Rupestre di San Pietro da Morrone che potrebbe costituire un’ottima occasione per scoprire nuovi mecenati”.