Agente di Polizia penitenziaria aggredito da due detenuti nel carcere di Melfi, Morlino (Segreteria Regionale Comparto Sicurezza Fp Cgil: “Si riveda la sorveglianza dinamica e si doti il personale di strumenti idonei atti a tutelare la propria incolumità personale”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La FP CGIL denuncia l’ennesimo atto aggressivo posto in essere nei confronti della Polizia penitenziaria da parte di reclusi. Nella casa circondariale di Melfi è stato reiterato l’atto aggressivo nei confronti di personale di Polizia penitenziaria denunciato da questa organizzazione sindacale già lo scorso 10 ottobre.
Nella prima mattinata di ieri un altro poliziotto penitenziario in servizio nella predetta struttura penitenziaria durante l’espletamento del proprio turno di lavoro è stato oggetto di una violenta aggressione da parte di due reclusi.
Lo stesso, si è appreso, è stato trasportato all’ospedale di Melfi in gravi condizioni. Il grave fatto accaduto impone una seria riflessione. Non sappiamo più a chi addossare le responsabilità, ma una cosa è certa: la carenza di personale, grazie alla Legge Madia, e il sovraffollamento degli Istituti penitenziari, hanno compromesso non solo il sistema organizzativo del lavoro della polizia penitenziaria ma anche quello della sicurezza degli istituti e l’incolumità del personale di servizio.
Noi siamo convinti di trovarci di fonte ad una situazione d’incapacità a trovare valide soluzioni. A tutto ciò sia la politica, sia le scelte governative, sia le istituzioni e sia i vertici dell’amministrazione penitenziaria, non sanno dare risposte efficaci e efficienti.
Riteniamo sia necessario rivedere sia la sorveglianza dinamica che la legge n. 81|14 e di dotare, da subito, il personale di strumenti idonei atti a tutelare la propria incolumità personale.
La FP CGIL esprime la propria solidarietà al poliziotto penitenziario aggredito nella struttura melfese e a tutto il personale di polizia penitenziaria che, con il proprio spirito di sacrificio, continua a dare il proprio apporto, al fine di garantire quanto dettato dal mandato istituzionale del Corpo della Polizia Penitenziaria.