In attesa degli sviluppi dell’inchiesta avviata dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Policoro che riguarda il punto di approdo per barche da pesca presso il lido di Nova Siri è ancor più necessario fare il punto sullo stato di attuazione del bando Misura 1.43 del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) “Porti, Luoghi di sbarco, sale per vendita all’asta e ripari di pesca” approvato nell’agosto del 2017 dalla Giunta regionale, con una dotazione finanziaria di 650 mila euro, destinata alle aree costiere della Basilicata. A sostenerlo è il consigliere regionale Paolo Castelluccio ricordano che il bando attraverso la realizzazione di un approdo per ogni comune costiero del Metapontino (oltre che lungo la costa di Maratea) ha l’obiettivo di migliorare la qualità, il controllo e la tracciabilità dei prodotti ittici pescati e sbarcati sui nostri circa 70 km di costa tra Jonio e Tirreno. Nel 2015, nell’epoca invece a cui si riferisce l’inchiesta del punto di approva di Nova Siri, attraverso il PO FEP 2007/2013, furono finanziati, in 4 comuni dell’area del Metapontino, interventi relativi a ripari e luoghi di sbarco.
Con la realizzazione lungo la costa del Metapontino di approdi-punti di sbarco – afferma Castelluccio – si compirà solo un primo passo. Altre priorità sono da affrontare: la tutela del patrimonio ittico, specie dall’inquinamento e degrado costiero; il contrasto della pesca a strascico; l’adeguamento della flotta da pesca comunitaria; per l’acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, oltre che per piccoli porti da pesca, sviluppo di nuovi mercati e campagne pubblicitarie, Progetti Pilota. E’, dunque, da incoraggiare lo sforzo a favorire la concertazione con i pescatori e i Comuni del Metapontino che rilanciare la filiera della pesca . Vanno sostenuti pertanto i progetti dell’Associazione dei Pescatori del Metapontino, dedicata a tutti coloro che sulla costa jonica lucana fanno di quest’attività una professione avendo regolare licenza o risultando comunque iscritti nel registro pescatori della Capitaneria. Obiettivo dell’Apm – continua Castelluccio – è quello di promuovere i prodotti ittici lucani, valorizzare il lavoro dei piccoli pescatori del posto e le caratteristiche del territorio che ha un rapporto antico con il mare. Contestualmente si deve pensare ad infrastrutturare meglio la costa metapontina per il turismo nautico.
La “filiera pesca” nella nostra regione – evidenzia ancora il consigliere regionale – ha numeri molto ridotti: circa 120 tonnellate l’anno di pescato (in grande maggioranza ‘pesce azzurro’, spigole, polipi, seppie e crostacei) che finisce nei mercati ittici delle regioni vicine per l’assenza di un mercato regionale; 18 natanti (tutte piccole imbarcazioni che sono in attività nelle acque antistanti le coste lucane nei Golfi di Policastro e Taranto); una cinquantina di unità impiegate; circa 8 milioni di euro di fatturato l’anno. Di qui la necessità di maggiore attenzione per potenziare il settore.
Nov 07