“Smentisco l’inoperosità degli uffici Dipartimentali e soprattutto il numero di pratiche di autorizzazioni al taglio bosco inevase. Non si comprende, infatti, da dove possa venir fuori la cifra di 8000 giacenze di pratiche non istruite e/o autorizzate.”
Lo rende noto l’Assessore alle Politiche Agricole Luca Braia.
“Con la eliminazione delle aree programma – prosegue l’Assessore Luca Braia – avvenuta a fine dicembre 2017 in Legge Finanziaria e il conseguente riassorbimento delle deleghe da parte della Regione Basilicata, mentre da una parte la delega sulla forestazione è passata direttamente al Consorzio di Bonifica che ne è diventato unico ente gestore, dall’altra, senza una definita norma transitoria, di fatto si è creato un vuoto normativo che ha generato una difetto di chiarezza sulla attribuzione della delega del “Taglio Boschi” e delle connesse competenze legate sia all’esecuzione delle istruttorie che delle autorizzazioni, fino a quel momento attestate a Provincie e alle stesse Aree Programma dalla stessa norma eliminate.
Al fine di fare la consueta chiarezza su quanto apparso su alcuni quotidiani locali, ritengo doveroso e opportuno precisare che, nel periodo di transizione da gennaio fino a luglio 2018, data in cui con delibera di Giunta Regionale l’ufficio personale ha definitivamente assegnato e destinato agli uffici e al Consorzio di Bonifica, il personale oltre che i mezzi provenienti dalle ex Aree programma, non era stata definita la competenza che consentiva di poter attivare il cosiddetto iter autorizzativo del taglio bosco sia come rinnovo che come pratica ex-novo.
Da luglio 2018 alla data odierna, quindi in tre mesi e mezzo dalla possibilità di operare, sono totalmente riprese le attività, tanto che risultano essere state evase oltre mille pratiche di autorizzazione. Presso l’Ufficio Foreste del Dipartimento Agricoltura sono presenti comunque 1900 richieste, molte di queste pregresse (di cui una parte relativa al periodo di indefinitezza normativa) e non 8000 come si legge in comunicati diffusi.
Ritengo oltremodo doveroso dichiarare che le oltre 1000 le pratiche in poco più di tre mesi sono state evase dai 12 funzionari (e non 1 come falsamente da qualcuno dichiarato) impegnati sulle 7 UPT nel quale il territorio regionale è stato suddiviso (personale riveniente dalle aree programma reso disponibile dalla regione ufficialmente a partire da metà luglio scorso).
Al fine di garantire la migliore operatività e assicurare nei prossimi mesi il recupero di tutto il pregresso relativo ai primi mesi del 2018, siamo al lavoro per integrare gli operatori con una task force di funzionari regionali soprattutto per le Unità Periferiche Territoriali (U.P.T.) dove si ravvedano maggiori rallentamenti e/o criticità di sorta.”