Presso lo “Spazio Canova” a Matera l’Associazione Zes Lucana “Taranto-Basilicata” ha illustrato ai giornalisti le proposte di accelerazione delle procedure indispensabili per l’avvio della Zona Economica Speciale Ionica (Taranto-Basilicata), la Zes che lega i territori del Porto di Taranto e del retroporto della Basilicata, con particolare riferimento alla provincia di Matera.
Durante l’incontro è stata anche presentata la neo costituita Associazione Zes Lucana ”Taranto-Basilicata”.
All’incontro hanno partecipato il presidente dell’Associazione Ludovico Vico, Pierluigi Diso coordinatore del comitato Zes Lucana 2017 e referente territoriale dell’Associazione e Giampiero De Meo esperto in logistica e Zes.
Pierluigi Diso: “Il Comitato non ha più ragione d’essere e si trasforma in associazione per monitorare le attività che farà la Regione Basilicata e avviare l’attività formativa che sarà utile alle imprese presenti sul nostro territorio”.
Ludovico Vico, presidente della neo costituita Associazione Zes Lucana ”Taranto-Basilicata”, fa il punto sullo stato di attuazione delle tre Zes previste al Sud Italia: “Al Ministero nella riunione che si è svolta due giorni fa è stato esaminato lo stato di attuazione delle Zes. In Italia le Zes presentate sono tre: quella campana e quella calabrese già istituite dal Governo Gentiloni e quella Ionica, Taranto-Basilicata, presentata nel mese di settembre ma non ancora istituita. Quella campana ha avuto dal Governo Conte l’assegnazione del comitato di indirizzo, che è lo strumento preliminare per far avviare la Zes. Al workshop di Pisticci Scalo di domani e al convegno di Taranto previsto nel pomeriggio segnaleremo che le incongruenze presenti nel piano di sviluppo lucano non sufficientemente integrato con quello pugliese, siano superate rapidamente. L’incongruenza riguarda un’idea da correggere in Basilicata immaginata nella stesura della governance della Zes, ovvero un comitato esecutivo di controllo sul comitato di indirizzo della Zes. Non è possibile. Le leggi vanno rispettate e anche i regolamenti. La governance è il comitato di indirizzo composto dai rappresentanti di Comune, Regione e Ministero. Basta, abbiamo perso già tempo per avere l’integrazione tra le due Zes. Tuttavia a settembre scorso il piano di sviluppo strategico della Zes è stato presentato. Ma perchè c’è disattenzione sulla Zes e cosa intende fare la nostra associazione? La Zes è una vision, è l’idea di come guardare al futuro da subito e avrà bisogno di una cultura intorno all’iniziativa imprenditoriale, al lavoro possibile e indispensabile, all’idea di un grande distretto che si snoda da Ferrandina, ci può stare anche Melfi, e arriva fino a Taranto e all’altro centro intermodale che è Francavilla Fontana. Ma l’obiettivo della Zes è semplice e unico: produrre, commercializzare, esportare. L’asse della Zes è la ferrovia, lo snodo è il porto, perchè nove decimi delle merci camminano su nave. Ora noi abbiamo bisogno che la Zes parta, perchè ci sono 50 milioni di euro di credito d’imposta, ci sono le leggi per lo sviluppo delle pmi del Sud. La fiscalità regionale può essere abbattuta, le procedure di sburocratizzazione rispetto agli enti regionali possono essere cancellati o derogati e poi c’è il ruolo dei Comuni, che in attesa del regolamento a cui dovranno aderire, offrirà vantaggi che non sono solamente Irap e Imu ma il de minimis. Le imprese fino a 200 mila euro di fatturato che si insediano non pagano per tre anni i contributi come accade per la zona franca urbana. Così si rimette in moto la ricchezza di filiera dell’agroalimentare, dell’automotive, della Valbasento e nella zona di Taranto l’aereospazio, l’acciaio. Abbiamo quindi bisogno di questa accelerazione per chiedere poi la costituzione del comitato di indirizzo come ha fatto la Campagnia. Ma ne non si parte le cose continueranno a mancare”.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione dell’Associazione Zes Lucana “Taranto-Basilicata” (foto www.SassiLive.it)