Sono in corso di ristampa tre volumi di Albino Pierro usciti in inglese e tedesco (“A beautiful story” nel 1976, “Selected poems” nel 2002 e “Messer in der sonne” nel 2003) che contribuiscono ulteriormente a documentare l’interesse verso una delle voci più autentiche ed innovative del ‘900 letterario italiano in grado, attraverso sublimazioni estetiche e profondità del racconto poetico, di fare assurgere il dialetto tursitano al rango di una vera e propria lingua dalle sonorità inusuali. Per Don Albino, infatti, i dialetti rappresentavano mezzi espressivi privilegiati consacrati alla poesia, in particolare alla lirica.
L’iniziativa è del Centro Studi “Albino Pierro” (con il contributo economico della Regione Basilicata-FSC Fondo per lo sviluppo e la coesione) che nel corso dell’ultimo decennio ha promosso la riedizione (in forma anastatica) delle 14 raccolte iniziali, edite a partire da 1946 con “Liriche”, per lo più rare e introvabili.
“A beautiful story” (Nu belle fatte – Una bella storia) uscì nel 1976 da Vanni Scheiwiller (All’Insegna del Pesce d’Oro, pp.92) con la traduzione in inglese curata da Edith Farnswoorth (Docente di Letteratura inglese presso l’Università di Chicago) scomparsa nel 1977, che profuse notevole interesse, nel corso della sua lunga permanenza a Firenze, per le voci più importanti del ‘900 italiano: Quasimodo, Montale e Pierro.
Quest’opera di Pierro era stata pubblicata sul n.4 di “Almanacco dello Specchio” edito da Mondatori. Un’altra versione di “Nu belle fatte”, questa in francese, con il titolo “Une belle histoire” e la traduzione di Madelaine Santschi uscì sempre per Scheiwiller nel febbraio del 1977. Tutte le edizioni contengono (con le dovute traduzioni) l’ampia introduzione di Gianfranco Folena dal titolo “Un canzoniere d’amore di Albino Pierro”.
“Selected poems” (pp. 176) con traduzioni di Luigi Bonaffini, docente di Lingua e Letteratura italiana alla City University di New York, uscì curato editorialmente da Antonio D’Alfonso per Guernica Editions di Toronto nel 2002 sia in Usa che in Canada. Un’accurata selezione, questa, delle liriche più interessanti, tratte dalle diverse raccolte di Don Albino che si chiude con una corposa postfazione di Giuseppe Jovine a delineare i caratteri fondamentali della poesia pierriana.
Il terzo volume è il noto “Curtelle à lu sòue” (Coltelli al sole) uscito per Laterza nel 1973 con disegno di copertina realizzato da Carlo Levi e che nella traduzione in tedesco (con grafica di copertina diversa) curata da Tobias Eisermamm dell’Università di Colonia diventa “Messer in der sonne” (pp. 160, Amburgo 2002-2003, CTL Press) e raccoglie “39 poesie in dialetto tursitano” avvalendosi di due brevi contributi, uno dello stesso traduttore e l’altro di Domenico Brancale.
Queste ristampe anastatiche servono a colmare un vuoto offrendo a tutti, compresi i “visitatori” stranieri che a Tursi si recano ogni anno di ri/scoprire nella propria lingua una grande poesia e le suggestioni che il dialetto del piccolo centro lucano, sospeso sull’argilla, riesce ad innescare. Presentazione in programma per il 14 novembre a Tursi nella Sala conferenze “Benedetto XVI” alle ore 18.30.