Gli obiettivi che ci eravamo prefissi sono stati raggiunti. Mettendo da parte ogni polemica abbiamo fatto il punto su come procedere sulle Zes, nella convinzione che le stesse sono tra gli strumenti necessari per il Mezzogiorno, senza il quale l’Italia non cresce. Con queste parole dell’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo Roberto Cifarelli si è concluso a Pisticci il convegno dal titolo: Z.E.S. interregionale jonica, opportunità e sfide per lo sviluppo del territorio, al quale non ha partecipato per altri impegni istituzionali il Ministro del Sud, Barbara Lezzi, inserita nella lista dei relatori.
L’evento, promosso dalla Regione Basilicata con il supporto organizzativo di Sviluppo Basilicata e di T3 Innovation e moderato dal giornalista di Rai news 24 Gianluca Semprini, è stato organizzato con lo scopo di favorire l’informazione sullo stato dell’arte della ZES interregionale jonica e per una discussione sulle opportunità in campo, in particolare verso i target primari dell’iniziativa. Al centro del dibattito la proposta del Piano di sviluppo strategico della ZES unica lucana a valere sulla ZES interregionale Jonica, già trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri oltre che ai Ministri competenti e in attesa di approvazione. Frutto di un percorso congiunto con la Regione Puglia e gli stakeholders lucani, avviato nel giugno scorso, il Piano ha come sbocco principale del sistema logistico regionale, il Porto di Taranto a partire da tre principali Poli logistici e produttivi lucani (Melfi, Ferrandina e Galdo di Lauria). “A distanza di due mesi, dal momento in cui abbiamo consegnato il Piano al ministro per il Sud– ha detto Cifarelli –abbiamo discusso insieme su come far crescere le nostre aree, facendo in modo che ci sia la capacità delle imprese di investire e con la speranza – ha concluso Cifarelli – che possano nascere nuovi posti di lavoro, vero obiettivo della Zes interregionale”.“Dobbiamo lavorare per migliorare le azioni fatte fino ad ora, mettendo insieme il lavoro presentato dalla Regione Puglia e dalla Regione Basilicata ha detto Cosimo Borracino – Assessore alla competitività, attività economiche e consumatori della Regione Puglia. Nel tavolo ministeriale dei giorni scorsi sono emersi alcuni suggerimenti per fare in modo che di non rallentare l’iter, ma soprattutto per partire immediatamente con uno strumento utile per la continua crescita dei due territori. Il lavoro è di buona qualità – ha concluso Borracino – ma dobbiamo fare uno sforzo per la cessione di governance al fine di essere nelle condizioni dare celerità anche ad una fase di attivazione di opere pubbliche”.“Oggi si conclude una settimana particolare. Questo evento – ha detto Sergio Prete – Presidente Autorità Portuale Mar Jonio Porto Taranto – è stato anticipato da una due giorni di discussione presso la Presidenza del Consiglio dove sono state affrontate le problematiche e le azioni da mettere in campo per rendere operative le zone economiche speciali. Attendiamo indicazioni da parte della Presidenza del Consiglio per perfezionare il piano strategico. Sono coinvolti 25 Comuni, quindi occorrerà un lavoro molto delicato per mettere insieme tutte queste amministrazioni. Occorre preparare un documento che regolamenti il funzionamento della Zes, dei suoi organi, delle strutture burocratiche e l’accesso alle Zes. Dopo anni di crisi, viviamo una fase di grande crescita del porto di Taranto. L’aumento della produzione con il nuovo stabilimento siderurgico determinerà maggiore movimentazione, ma ancor di più il prossimo arrivo della holding turca e la riattivazione del Terminal container – ha concluso Prete – renderanno attrattivo non solo il Porto ma l’intera area ionica”. “Lo scopo delle Zes sarà accelerare i processi di sviluppo dei territori – ha osservato Dello Miotti, dirigente dello Svimez. Questo è accaduto in tutte le parti del mondo considerato che le Zes sono attualmente circa 4500. Illuminante è l’esempio della Cina che ha utilizzato le Zes come una sorta di porta girevole sull’economia mondiale. In questo modo – ha concluso Miotti – sono entrati capitali, tecnologie, prodotti e imprese.
Donato Viggiano, direttore generale dip. regionale alle Politiche di Sviluppo: “C’è stato grande lavoro di elaborazione del piano strategico regionale insieme alla Regione Puglia. Adesso comincia un nuovo lavoro perché la Zes non è un prodotto, ma un processo che si realizza nel tempo. Dobbiamo quindi capire come organizzarci rispetto alle pratiche di semplificazione amministrativa. Con un modello interno dovremo poi lavorare con la filiera istituzionale dei Comuni e delle Province e per la riqualificazione infrastrutturale”.
Vittorio Simoncelli, Coordinatore NRVVIP Regione Basilicata: Grazie agli effetti della Zes stimiamo 11 punti di pil in 12 anni, intorno allo 0,8 di valore aggiunto rispetto al pil regionale. L’organizzazione amministrativa è il tema dei temi, per tutto il Paese, non solo per la Zes. Noi abbiamo immaginato un tavolo permanente per la semplificazione che sia in grado di mettere insieme tutti i soggetti che a livello regionale lavorano sulle autorizzazioni necessarie. Tutto questo però deve necessariamente integrarsi sia con la portualità, dominus dell’investimento, ma anche con il Governo nazionale”.
Viviana Verri, sindaco di Pisticci: “E’ sicuramente un’importantissima occasione di sviluppo e di lancio di questa terra che ha bisogno di sganciarsi dal marchio della zona Sin. Per questo sarà importantissimo e imprescindibile l’attività di bonifica. La Zes sarà una occasione importante per portare qui delle aziende sane, che avevano tutto l’interesse a venire qui in virtù della detassazione e delle semplificazioni”.
Di seguito l’intervento integrale del sindaco di Pisticci:
“E’ con grande piacere che oggi porgo i saluti dell’Amministrazione Comunale di Pisticci ai presenti a questo convegno, che è soprattutto una preziosa occasione di confronto su temi di nevralgica importanza per questo territorio, quali lo sviluppo e l’incentivo al rilancio di una zona industriale strategica come la Valbasento. Con grande soddisfazione, negli scorsi mesi abbiamo appreso che il Piano di sviluppo strategico approvato dalla Giunta regionale a febbraio, nel definire le aree della regione caratterizzate dal necessario nesso economico e funzionale che costituisce uno dei requisiti delle Zone Economiche Speciali, ha individuato un’area di circa 200 ettari ricompresa proprio nella zona industriale di Pisticci Scalo, valorizzandone la continuità con l’importante Polo Logistico di Ferrandina ed il collegamento con l’area portuale di Taranto.
Si tratta di una preziosa occasione di sviluppo per una zona che da anni cerca di risollevarsi dal marchio di area SIN e di mostrare le sue potenzialità a vantaggio di quelle imprese che vorranno insediarvisi, le quali, oltre a beneficiare delle agevolazioni fiscali e delle semplificazioni amministrative che caratterizzano le ZES, potranno avvantaggiarsi dell’infrastrutturazione e dei servizi alle imprese che questo polo industriale offre. La ZES costituisce sicuramente una importante prospettiva di attrazione di investimenti duraturi e, insieme all’attività di bonifica dell’area SIN, rappresenta un presupposto essenziale per il rilancio della Valbasento, oltre che una risposta concreta alla sempre crescente domanda di lavoro che proviene soprattutto dalle nuove generazioni, costrette da tempo a lasciare questo territorio in cerca di un futuro migliore.
La creazione di una ZES interregionale Jonica Lucana permetterà, inoltre, di valorizzare il rapporto con la vicina regione Puglia, e i previsti interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e della rete viaria interessata dal transito delle merci, consentiranno alla nostra Regione di uscire dall’isolamento logistico rispetto alle grandi direttrici di traffico della rete transeuropea dei trasporti che, seguendo la dorsale adriatica e tirrenica, collegano le regioni del Mezzogiorno con l’intera Europa.
Sarà valorizzato così il ruolo della Valbasento e del Centro Intermodale di Ferrandina, quale cerniera di collegamento tra i due versanti e quale naturale e funzionale area retroportuale del porto di Taranto, nell’ottica di offrire una valida alternativa logistica per i flussi commerciali a beneficio di settori quali l’agricoltura, l’artigianato, la meccanica e l’automotive, potenziandone le connessioni già esistenti.
Certamente i benefici della ZES sono innumerevoli e possono offrire soluzioni a molte delle problematiche che caratterizzano il nostro territorio: per questo auspico che tutti i livelli istituzionali collaborino con impegno per tradurre in effetti concreti quanto delineato attraverso gli atti, perché la Basilicata diventi attore primario dello sviluppo del Mezzogiorno, uno sviluppo sano, virtuoso, rispettoso dell’ambiente, uno sviluppo che non solo è possibile ed in questo dobbiamo fortemente credere, ma che deve essere realizzato perché questa non sia più una Regione da cui partire, ma un territorio da rilanciare”.
Gennaro Martoccia, sindaco di Ferrandina: “Con la reciproca collaborazione è possibile forse dare risposte positive ai giovani. L’assenza di rappresentanti del Governo è un fatto non positivo. Sono convinto, comunque, che arriveremo ad un conclusione con la firma degli atti relativi all’istituzione della Zes, dando continuità all’esperienza amministrativa”.
Enrico Gambardella Segretario Generale CISL: Le organizzazioni sindacali avranno un ruolo di stimolo. Esse rappresentano uno dei partner, al pari delle imprese, delle associazioni territoriali e delle istituzioni, per favorire lo sviluppo. Il nostro è un territorio che ha particolarmente bisogno di azioni concertate. La zona economica speciale rappresenta una grande opportunità e noi ne siamo consapevoli, ma non può essere considerata avulsa da una dimensione temporale.
Angelo Summa Segretario Generale CGIL: “Primo sforzo da fare è l’istituzione della Zes, ci sono aspetti ancora da risolvere. Il tema vero che a noi preoccupa è superare questi ritardi poichè l’attrattività anche della tempistica è essenziale. Bisogna riempire di contenuti la Zes che si colloca nel cuore della Basilicata, occasione straordinaria per rilanciare la regione.
Franco Coppola, segretario Uil Matera: “La Zes jonica è particolare, due regioni diversi e con territori con specificità particolari. E’ una Zes potenzialmente straordinaria se riusciamo a creare le connettività necessarie affinché tutto sia messo in rete ed a sistema”.
Pasquale Lorusso, Presidente Confindustria Basilicata: “La Zona Economica Speciale Interregionale Jonica rappresenta una grande opportunità per tutta la regione, in quanto strumento in grado di fortificare la capacità attrattiva del territorio, creando le condizioni per attrarre nuovi investimenti. Un’impresa più forte il presupposto della crescita. Le aspettative sui vantaggi che la Zes potrà produrre sono notevoli, ma la sua efficacia dipenderà da quanto si sarà in grado di incidere sulla semplificazione delle procedure. La riduzione del deficit di capacità amministrativa è quindi indispensabile affinché possano prodursi risultati concreti. Per tale motivo Confindustria ha elaborato alcune proposte, per contribuire all’adozione delle misure necessarie a rimuovere quello che rappresenta un grande ostacolo agli investimenti nel Paese. Tra queste, prima fra tutte, l’introduzione di un’autorizzazione unica per l’esercizio di tutte le attività che si svolgono nell’area Zes, seppure nel rispetto degli aspetti che riguardano la tutela dell’ambiente e i diritti dei lavoratori.
Tra le ipotesi avanzate anche la previsione di uno specifico indennizzo da ritardo, in caso di superamento dei termini relativi ai procedimenti per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa nella Zes, in modo da assicurare il rispetto dei termini procedimentali.
Altrettanto utile sarebbe prevedere un team interdisciplinare, composto dai tecnici delle amministrazioni pubbliche coinvolte, facilitando lo scambio di esperienza e professionalità delle diverse aree e rendendo, quindi, più fluidi e veloci i rapporti tra imprese e amministrazioni.
Occorrerebbe poi un dialogo strutturato e costante con le parti sociali per favorire il confronto tra esigenze delle imprese e gestione amministrativa della Zes, anche attraverso incontri periodici, per controllare l’attuazione delle misure di semplificazione e sbloccare eventuali situazioni di impasse.
Allo studio di Confindustria c’è anche la proposta di far ricorso al regolamento sblocca procedimenti per accelerare la realizzazione di investimenti pubblici funzionali all’operatività delle Zes.
“C’è poi un altro tema cruciale che è quello legato alla questione infrastrutturale, cioè il vero nodo da scogliere nella complicata matassa dello sviluppo dell’economia lucana. E’ necessario conquistare una nuova attenzione da parte del Governo per dotare il territorio, in tempi rapidi, della necessaria rete di collegamenti, materiali e immateriali, per connettere questo pezzo di Paese al resto dell’Italia e soprattutto al resto d’Europa”.
Paolo Laguardia, Coordinatore Pensiamo Basilicata: “E’ questa una grande opportunità per la Basilicata e per le imprese di questo territorio. Auspico che ci siano investitori internazionali che guardino a noi. La Zes devono rappresentare anche un momento di ultima istanza del prodotto per intercettare lavorazioni intermedie prima che arrivino ai mercati”.
Michele Somma, Presidente CCIAA Basilicata: “La sfida per le Zes è una sfida per tutta l’Italia. Uno strumento antico, ma in Italia arriviamo con ritardo. Per la Basilicata e la Puglia è un’occasione unica perché mette insieme i territori. Siamo nelle condizioni di cogliere vantaggi, ma non è solo una questione di incentivi. C’è un aspetto importante, quello della semplificazione, che riguarda anche la legislazione nazionale”.
Massimo De Salvo, Presidente Confapi Matera: “La nostra Regione è sicura ed è sostenuta anche da investimenti in infrastrutture e in aiuti alle aziende che vogliano investire. Ci sono tutti i presupposti necessari per far investire” .
Luciano Monti, Associate Partner Digital Strategy&Innovation PWC: “Il primo punto di forza della Zes ionica è che è un’area vasta, che comprende due Regioni, quindi quello che può sembrare una debolezza in realtà è un punto di forza: tanto più ampia e articolata è la Zes, tanto meno rischiamo di avere una desertificazione. Il secondo punto di forza sta nel fatto che la legge fa riferimento specifico al regolamento comunitario (1315/2013) il quale impone che le zes siano incardinate su un corridoio preferenziale, il “corridoio uno”, lo Stoccolma – Palermo, il quale passa strategicamente da Taranto. Terzo punto di vantaggio: la velocità. laZes deve essere incardinata nella visione del terzo millennio”.
Antonella Scardino, DirectorAdvisory Ernest & Young Italia auditor progetto ZesCommissione Europea: “La Zes è una opportunità per i vari territori del sud Italia e l’iter del DPCM è stato quello di definire dei piani strategici per le varie aree”.
Alessandro Panaro, Responsabile Maritime &Mediterranean Economy SRM: “Due Zes che hanno funzionato sono localizzate nel Nord Africa: una in Marocco e una vicina al Canale di Suez. I fattori di successo di queste realtà sono stati: grande porto che garantisce imbarco e sbarco merci, una serie di incentivi finanziari per agevolare le imprese e semplificazione delle procedure. Tutto ciò va fatto anche in Italia”.
Pietro Pelù, Direttore Commerciale Imprese Direzione Regionale Campania Basilicata Calabria Puglia Intesa Sanpaolo-Banco di Napoli: “Il gruppo Intesa Sanpaolo Banco di Napoli sta investendo tantissimo sul sud. Quello delle Zes è una opportunità che non vogliamo perdere. Siamo partiti da un accordo tra Napoli, Taranto e Bari che stiamo portando avanti”.
Andrea Pastuzzi- direttore Gnosis: “La nostra azienda ha investito tantissimo in quest’area. Nel corso degli ultimi cinque anni il nostro personale è cresciuto, quasi duplicato rispetto all’inizio delle attività, e quindi in questo momento abbiamo un’azienda che qui in Basilicata ha un respiro internazionale”.