Il materano Franco Lasala in una nota commenta il dialogo a distanza tra l’ingegnere materano Vito Labarile e l’architetto e docente universitario Amerigo Restucci e ribadisce che il modello veneto è quello vincente e quindi trasferito anche sul nostro territorio.
Di seguito la nota integrale.
Condivido solo alcuni punti dell’ingegnere Labarile:
a) La Lega sta tentando di assicurare alle ricche regioni del Nord: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna una pressoché totale Autonomia”;
b) Il governatore Zaia chiede l’autonomia della sua Regione su ben 23 materie, chiedendo di trattenere sul proprio territorio quasi tutte le risorse fiscali del Veneto.
Su questi due punti sono d’accordo conLabarile.
Mi permetto di ricordare a Labarile: Veneto e Lucania a fine ‘800 sono state le regioni col più alto tasso di emigrazione.
Ma Restucci, tricaricese di nascita, e veneziano d’adozione, è sempre presente nella nostra regione, ed ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità e le sue virtù.
Restucci ha fatto una analisi “critica a 360”. Personalmente sono sulla sua lunghezza d’onda, e illustro “i miei punti di vista”:
Labarile rammenda al professore Restucci di percorrere la strada di una nuova Centralità del Mezzogiorno (sich?), ma come si fa e vi spiego il mio modesto parere:
I meridionali sono disuniti dall’Unità d’Italia (ha mai visto Labarile i Campani e Pugliesi andare a braccetto?). Vi ricordate qualche mese fa la “guerra della Mozzarella Dop”, secondo il governatore De Luca la Puglia non poteva “fregiarsi della Dop Mozzarella”, perché solo quelle campane sono mozzarelle Dop (parte provenienti dalla terra dei fuochi). Una “querelle” inutile tra Campania e Puglia, finita in pareggio, con sentenza del Tar del Lazio. Siamo alla pura follia. Ma dove vogliamo andare noi meridionali (siamo delle teste gloriose);
Le Regioni a Statuto Speciale: Sicilia, Sardegna, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, e Trentino Alto Adige vanno “soppresse”. Soltanto una deve rimanere: “Trentino Alto Adige”, per ovvie ragioni. La Sicilia spendacciona (ha il triplo degli impiegati della Regione Lombardia), dà 10 allo Stato e ne riceve 100! Che bellezza, per non parlar della” Val d’Aosta soldi a pioggia”: ospite un po’ d’anni fa ad Aosta da una collega visurista, il marito geometra comunale, a cena sbottò: “Non sappiamo quale progetti inventarci per finanziarie nuove opere”, avevano realizzato tutto e di più.
E’ vero che paghiamo da tanti anni il divario fra nord e sud sulla viabilità carrabile e ferroviaria, ma è pur vero che “i nostri rappresentanti meridionali” se ne sono sempre “fregati”. La colpa è solo nostra. Non sappiamo scendere in strada, occupare strade e mostrare i muscoli, non siamo coesi, ed in Italia se non mostri i muscoli..( chi di dovere..se ne infischia).
Quanti e quali sono i beneficiari di questa “politica devastante attuata nell’ultimo ventennio dai DS scrive Labarile ”, beh: in primo piano ci siete voi: ing., arch., le imprese di costruzioni, tanti prenditori (mi son mangiato la I), tantissimi politici di bassissimo livello, poi gli incapaci che vanno ad occupare scranni di rilievo, a spese di “pantalone”.
Il Komunista-meridionale Massimo D’Alema (già Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri) con nonno miglionichese: si fosse ricordato di finanziare un’opera pubblica, per esempio i 30 Km. della Matera-Ferrandina”! Vergogna baffetto…
Il compianto dr. Valicenti (papà del magnifico Francesco) già dirigente dell’Ispettorato dell’Agricoltura, rotondellese di nascita e amante dell’intera regione, ebbe una idea geniale sul finire degli anni 60: “creare i distretti – e la filiera corta – di cereali (agro di Matera e dintorni), orto-frutta (Metapontino), uliveti (agro di Ferrandina e dintorni), vigneti (agro di Tricarico, Grassano, ecc.). Abbiamo avuto dei “geni” con delle idee meravigliose e non abbiamo avuto la capacità di guardare in alto. Orbene, alcuni anni fa, in un convegno tenutosi a Rotondella, un dirigente Cnel (allievo di Valicenti) intervenne illustrando che il famoso progetto “dei distretti” è stato copiato dagli Spagnoli, ottenendo dei risultati di gran lunga superiori rispetto ai nostri coltivatori italiani.
Ricordo all’Ing. Labarile (l’invenzione da parte dei tecnici Ferro Sud “del carrello bimodale” negli anni ’80. Bene la Ferrosud era partecipata dal Gruppo Efim-Fiat Ferroviaria. In una riunione tenutasi a Pistoia, L’avv. Agnelli mise il veto: “a chi li vendo i camion?”. Non se ne fece nulla. Nessuno a difendere il “progetto”. Questi sono i meridionali.
Quando l’Apt Basilicata si ricorda solo a fine 2018 di spostar la sede in Piazza Vittorio Veneto (da Via Spine Bianche) signori miei siamo alla frutta!
La Regione Basilicata (parlo delle strutture cementizie) va rasa al suolo!
Labarile si preoccupa del turismo di massa: beh, lo dobbiamo mettere in conto. Secondo il mio punto di vista (un velo di preoccupazione) soltanto in determinate occasioni: Capodanno Rai, Presepe vivente ed altri grandi eventi.. e nel mese di gennaio , vuoi per “i media”, vuoi perché “fa tendenza”, un po’ di cozzarelli c’è li dobbiamo sopportare. E’ così non posiamo farci niente.
“Il sistema Veneto? Funziona alla grande. Ricordo a Labarile come il Veneto ha superato la Lombardia da oltre 20 anni. E’ la locomotiva d’Italia (con tutte le delocalizzazioni effettuate dai veneti in Carinzia, Repubblica Ceca, Ungheria ecc.) continua ad essere “un metodo e modello vincente”. Noi?.. Permaflex.. il famoso materasso a molle per i meridionali (non tutti) .. vita loro natural durante!
Evviva Venezia!
Di seguito la nota inviata da Vito Labarile con cui aveva risposto ad Amerigo Restucci: “Una bottega verde per la Basilicata? No grazie…”
L’ingegnere materano Vito Labarile commenta le dichiarazioni rilasciate dall’architetto e professore universitario Amerigo Restucci a “La Gazzetta del Mezzogiorno”, che riassumono la sua posizione sulle politiche da attuare per lo sviluppo della Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Labarile risponde a Restucci: “Una bottega verde per la Basilicata? No grazie…”
È quanto ha affermato Amerigo Restucci in un articolo apparso sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” qualche giorno fa: Restucci, architetto e professore alla IUAV di Venezia ma di origini lucane, ha inteso fare con quell’articolo una sorta di endorsement al Governatore del Veneto Zaia,e di conseguenza l’indicazione del suo modello come “Buona Politica per la Basilicata”!
Restucci delinea altresì nel suo articolo una sorta di “Piano Strategico per la Basilicata”,e poiché qui siamo a ridosso delle elezioni regionali, qualche Maligno ha pensato a una sorta di “Autocandidatura del Professore alla Presidenza della Regione”!
Chiarisco subito a riguardo:magari il professor Restucci,come Novello Figliol Prodigo di questa Terra,voglia regalarsi e regalarci questa sua esperienza politica,non gli mancherebbe ne’ la Physique du role”,ne’ tanto meno la competenza e la autorevolezza per assolvere un ruolo così importante!
Sarebbe auspicabile in ogni caso un qualche Suo distinguo rispetto ad alcune importanti posizioni politiche che il Governatore Zaia ha assunto sullo scenario Nazionale!
Noi Tutti Cittadini del Mezzogiorno d’Italia,almeno Coloro che con ragionevole autonomia seguono le cose della Politica,han potuto constatare la fronte impronta antimeridionalistica dell’attuale Governo,e in particolare della Lega:Salvini,attraverso una “Legge delega al Governo”,sta tentando di assicurare alle ricche Regioni del Nord,Lombardia Veneto ed Emilia e Romagna,una pressoché loro totale Autonomia!
È il tema dell’Autonomia differenziale delle Regioni dallo Stato,conseguenza dei guasti Costituzionali provocati dalla Sinistra con la Sua Riforma del Titolo V della Carta fatta all’inizio degli anni 2000 per inseguire la Lega Nord sul terreno del Federalismo Regionale:si pensava allora ingenuamente di arginare così le spinte secessionistiche di Bossi!
Insomma “Corsi e Ricorsi della Politica”:oggi in gran silenzio si tende a realizzare in Parlamento il mai sopito sogno del Nord bigotto ed egoista che potremmo definire una sorta di “Secessione dei Ricchi” e che vede protagonisti Salvini e Zaia,veri capi di una Lega che è sempre stata e sempre sarà “Lega Nord”!
Zaia in particolare chiede l’Autonomia della sua Regione su ben 23 materie chiedendo nel contempo di trattenere sul proprio territorio quasi tutte le risorse fiscali del Veneto:questa sarebbe la “Rottura definitiva dell’Unita’ del Paese”!
Pensi allora professor Restucci se Lei ritornasse qui in Basilicata con il Vessillo di Chi fortemente si vuol contrapporre a questo disegno secessionista indicando la strada di una nuova centralità del Mezzogiorno come Unità Mediterranea del Paese!Di Chi voglia indicare alle altre Regioni del Sud che il terreno dove Esse han fallito è quello della Coesione che si persegue con l’interregionalita’ delle loro politiche di Sviluppo:uscire dunque dall’ombelico dei confini angusti delle proprie Regioni ed abbracciare l’intero Mezzogiorno,valorizzando il Sud che funziona da dove può partire il contagio alla sua parte assistita e rassegnata!
Lei professor Restucci potrebbe così fornire un utile contributo all’eterna querelle del rapporto tra “Intellettuali e Politica” e tra “Élite e Casta”!
E a tal fine denunciare che
in Basilicata è passato il disegno socialmente devastante di una Politica come Datore di Lavoro,un disegno statalista del tutto simile a quello nazionale dell’attuale Governo:non si dimentichi a riguardo che in Basilicata la Politica è dappertutto e ha generato indici di povertà nella popolazione tra i più bassi nell’intero Paese!
Pensi altresì a quanto potrebbe fare per Matera e quanto meno arginarne il pericolo di una Città che rischia di essere travolta e trasfigurata dal turismo di massa!
Il grande evento del 2019 rischia di essere apoteosi e celebrazione di una sorta di “Culture a’ la Carte”,dove tutto diventa consumo culturale!
Lei professor Restucci potrebbe denunciare questa deriva cittadina, dicendo chiaro e forte come il tema delle Infrastrutture per la Cultura,che doveva essere il vero lascito di Matera2019, sia stato tradito!
Una denuncia su tutte a riguardo:lo spezzatino indecente,indecoroso che è stato consentito dal Comune sulle due più importanti e future Imprese Culturali della Città, il Museo Etno Demo Antropologico e il Parco delle Cave!
Insomma caro professor Restucci coraggio: si alzi dalla panchina della “Riserva della Società Civile” e con il coraggio dei Visionari Intrepidi, contribuisca al riscatto di una Regione ricca di risorse ma impoverita da una società civile che ha trovato utile farsi fagocitare da una classe politica senza anima e senza cultura!