Patrizia Nitti, Presidente dell’Associazione “Francesco Saverio Nitti” di Melfi, ha inviato una nota per il centenario del Governo presieduto dal lucano Francesco Saverio Nitti. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
«Non vi è quasi avvenimento che interessi l’anima nazionale, o l’avvenire del paese, in cui non si ripeta che manca l’uomo. L’uomo è in noi stessi, può esser dato dallo sforzo di tutti, dalla coscienza di tutti: e noi lo attendiamo invece come una forza operante all’infuori di noi.»
Francesco Saverio Nitti – L’Italia all’alba del secolo XX (1901)
Non è un mero esercizio di memoria, trascorso un secolo, ricordare l’anno del Governo presieduto da Francesco Saverio Nitti: perché un secolo potrebbe essere l’orizzonte utile ad avere una visione obiettiva di quell’anno della storia nazionale che risentì degli eventi post bellici e fu foriero di sviluppi inattesi e per taluni imprevedibili, laddove ottimismo e pessimismo ebbero, in parti uguali, un ruolo decisivo.
Sento che sia dunque questo il momento giusto, al di là delle ricorrenze, per approfondire l’analisi storica su Nitti e la sua personalità multiforme di statista, economista, politico, attore in Parlamento e studioso, nonché protagonista nella riforma sociale e nella modernizzazione del Paese, che era uscito con forti vulnus dalle temperie della prima guerra mondiale. La sua azione sul campo, in Italia, subì un lungo intervallo e si trasformò in una vigorosa e fiera lotta contro il fascismo e l’eclissi alle libertà e ai diritti umani in cui Francesco Saverio Nitti fortemente credeva fino al riconquistato bene della democrazia.
La sua forza interiore, intrecciata a quella della moglie Antonia, si trasferì per eredità genetica nei suoi cinque figli, dando ad ognuno talenti tali da farli internazionalmente primeggiare nei campi in cui agirono. Noi nipoti siamo cresciuti alla luce del faro di tale straordinaria eredità familiare, innanzitutto morale; pertanto, apprezziamo e ci uniamo agli sforzi di chi sta costruendo il programma delle manifestazioni per celebrare il Centenario del Governo Nitti, affinché sia possibile approfondire la vicenda umana, politica, di studioso e leader del nostro congiunto e diventa un imperativo per noi diffonderne il pensiero e l’azione così come lo è per coloro che fermamente si riconoscono negli ideali che animarono la sua attività a tutto campo.
Un ringraziamento doveroso, di cui mi faccio ambasciatrice del gruppo familiare, va, pertanto, alla Fondazione Nitti – di cui la nostra Associazione radicata a Melfi è un socio fondatore – per la progettazione complessiva; vivamente ringrazio il presidente Giuliano Amato, che guida autorevolmente il Comitato per le Celebrazioni, e tutti coloro che ne fanno parte; la mia gratitudine va anche alle istituzioni che hanno concesso e concederanno sostegno e patrocinio, a cominciare dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che patrocinal’intero programma.
A nome anche della famiglia Nitti – in particolare di mia sorella Maria Luigia e di mio cugino Mariano Dolci – rendo merito alla Rai di avere finalmente varato un film ampio e importante su Nitti, al quale anche noi familiari abbiamo dato un contribuito in testimonianze per la ricostruzione non solo dei tratti pubblici, ma anche del vissuto personale, e invito tutti a vedere venerdì 16 novembre alle ore 21,25 il film in tv, proposto da Rai Storia.
All’evento di presentazione dell’intero programma delle Celebrazioni e di anteprima del film della Rai giovedì 15 novembre, alle ore 17, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio,parteciperanno molti rappresentanti delle Istituzioni centrali e del territorio (il ministro Paolo Savona per il Governo, la Vicepresidente Flavia Franconi per la Regione Basilicata, la rettrice Aurelia Sole per l’Università della Basilicata, il sindaco di Melfi Livio Valvano), dando un segnale significativo di adesione e di auspicio per l’itinerario celebrativo che toccherà i luoghi ‘nittiani’ – da Melfi e Maratea a Parigi, attraversando le tre maggiori città italiane, Napoli, Roma e Milano – laddove emergerà ilMezzogiorno positivo, quello che è fucina di pensiero politico costruttivo e di libertà.