Ripensare il ’68 cinquant’anni dopo. Ripensarlo per l’oggi, per noi. Anzi, “Noi tutti”, come il recita il nuovo libro di Mario Capanna, edito da Garzanti a un cinquantennio dalla contestazione giovanile che cambiò la storia della mentalità dell’Occidente. Del libro si parlerà a Matera venerdì 16 novembre alle ore 18, nella Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi alla presenza dell’autore. Nel titolo c’è molto del significato del libro, agile nella forma quanto appassionato nei contenuti e sensato nelle prospettive.
C’è l’idea di un ’68 che non può ripetersi né può nostalgicamente venerarsi come un cimelio del passato, ma può dire e dare tanto al mondo di oggi. Per l’occasione sarà in dialogo con l’autore un parterre variegato per esperienze e possibili stimoli.
Dopo i saluti di Nunzio Di Lena, Presidente della Società Filosofica Italiana Sezione Lucana, saranno in dialogo con Capanna Nicola Fratoianni, Segretario Nazionale della Sinistra Italiana, espressione di una nuova generazione della sinistra italiana, in un certo senso erede del ’68, e un esperto del Mezzogiorno come Vincenzo Viti, Consigliere di Amministrazione dello Svimez.
Di taglio più propriamente pedagogico il dialogo con Romolo Perrotta, dell’Università di Calabria, e Pino Suriano, insegnante e Presidente della Società Dante Alighieri di Matera. L’iniziativa è promossa dalla Società Dante Alighieri di Matera e dalla Società Filosofica Italiana Sezione Lucana.
“Un ‘nuovo Sessantotto’ non basterebbe: occorre qualcosa di più e di meglio, se gli esseri umani vogliono avere un futuro”, spiega nel libro Capanna, che nel saggio torna a confrontarsi con le conquiste e le delusioni di un movimento che voleva cambiare il mondo.