Metodologie artistiche in campo sociale: i casi della Silent University Ruhr e della Silent Academy di Matera al centro del convegno promosso a Matera nella chiesa del Cristo Flagellato dell’ex ospedale San Rocco dall cooperativa Il Sicomoro e dal Dipartimento Dicem dell’Università di Basilicata.
Il convegno rappresenta l’utima tappa del percorso che ha impegnato la cooperativa, insieme a numerosi partner nazionali e internazionali, nella sperimentazione della Silent Academy, in vista dell’apertura ufficiale del progetto nel gennaio 2019. Un modello, quello della Silent Academy, messo a confronto con le altre sperimentazioni in corso nel contesto europeo che provano a tenere insieme arte contemporanea e integrazione sociale.
Silent Academy è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto da il Sicomoro e Fondazione Matera Basilicata 2019.
La “Silent Academy” nasce con l’obiettivo di dare voce alle competenze dei migranti, spesso silenziate dai sistemi di accoglienza standardizzati che spesso azzerano le storie professionali e accademiche maturate nei paesi di origine. Al centro della Silent Academy ci sono le competenze artigianali di cui spesso i migranti sono portatori, che possono diventare occasione di crescita e sviluppo per le comunità accoglienti. In questo processo di riconoscimento e contaminazione diventa essenziale il ruolo dell’arte pubblica. Il lavoro dei maestri migranti, grazie alla mediazione dell’artista, parla alla città e si proietta nel futuro per diventare esso stesso parte integrante dell’identità comune.
Durante l’incontro la cooperativa sociale il Sicomoro e il Dipartimento Dicem dell’Università di Basilicata fanno il punto sulle metodologie artistiche in campo sociale.
La “Silent Academy” prova a ridare voce alle competenze dei migranti, spesso silenziate dai sistemi di accoglienza standardizzati che spesso azzerano le storie professionali e accademiche maturate nei paesi di origine. Al centro della Silent Academy ci sono le competenze artigianali di cui spesso i migranti sono portatori, il lavoro lento delle mani, il linguaggio silenzioso del faber, che possono diventare occasione di crescita e sviluppo per le comunità accoglienti. In questo processo di riconoscimento e contaminazione diventa essenziale il ruolo dell’artista. Il lavoro silenzioso dei maestri migranti, grazie all’arte, parla alla città e si proietta nel futuro per diventare esso stesso parte integrante dell’identità comune
Al convegno partecipano anche Fonkeu e Niklas Tije-Dra, della Silent University di Ruhr, esperienza citata nel dossier di candidatura di Matera Capitale Europea della cultura per il 2019 e riferimento molto forte anche il progetto Silent Academy.
Durante il convegno sono approfondite e indagate le molteplici e distinte modalità attraverso le quali può manifestarsi il radicamento dei migranti nei luoghi di accoglienza e tra le comunità ospitanti.
Le forme dell’interazione interculturale sul piano pragmatico e le connessioni possibili con le “alterità”.
E, infine, i modi immaginabili o tangibili di territorializzazione.
Il convegno intende fornire un contributo di riflessione su tali questioni: da un lato, esamina in termini più generali e da differenti prospettive disciplinari il fenomeno migratorio che caratterizza oggi il nostro Paese; dall’altro e in termini più specifici, presenta alcune esperienze europee nel campo dell’accoglienza, inclusione e integrazione di migranti e rifugiati. L’attenzione è focalizzata, quindi, sulle progettualità impegnate nella trasmissione reciproca delle competenze scientifiche o dei saper fare artigianali, mediante il coinvolgimento e la sperimentazione di pratiche in ambito artistico e del patrimonio culturale, e con un riferimento specifico ai casi della Silent University Ruhr di Mülheim e della Silent Academy di Matera 2019 coprodotta dalla coop. soc. Il Sicomoro.
Il convegno ha fatto registrare gli interventi di Marilena Antonicelli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Matera, Don Pino Caiazzo, Arcivescovo di Matera, Salvatore Adduce, Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019, Pino Bruno, Presidente Confcooperative di Basilicata, Ferdinando Felice Mirizzi, Direttore del Dicem-Università della Basilicata e Luigi Stanzione del Dicem-Università della Basilicata. Il progetto Silent Academy è stato illustrato da Michele Plati, Presidente della cooperativa sociale Sicomoro e Stefania Dubla, rappresentante della Silent Academy Il Sicomoro. Spazio quindi alla prima tavola rotonda sul tema “Migranti portatori di talenti: spunti di riflessione prodotti in ambito universitario”. Il dibattito, coordinato da Piergiuseppe Pontrandolfi, docente universitario del Dicem-Unibas ha coinvolto i docenti universitari Carlo Brusa, dell’Università del Piemonte Orientale,Giovanni De Vita dell’Università degli studi di Cassino e Fabiana Sciarelli dell’Università Orientale di Napoli. Nel pomeriggio il secondo dibattito sul tema “Prendersi cura delle comunità: pratiche artistiche per l’inclusione sociale”, coordinato da Renato Quaglia direttore artistico Silent Academy 2019 e rappresentante di FOQUS ha coinvolto la manager culturale della Fondazione Matera-2019,Arianne Bieou, Justin Fonkeu e Niklas Tije-Dra della Silent University Ruhr, Sandra Ferracuti del Linden Museum di Stoccarda, Anna Mattirolo per Scuderie del Quirinale, Lindo Monaco per conto della Diocesi di Matera-Irsina e il maestro cartapestaio Raffaele Pentasuglia. Ha concluso i lavori l’assessore alla cultura Giampaolo D’Andrea. L’evento è stato concluso dall’azione teatrale “Yeso Tang”, unna produzione IAC – Centro Arti Integrate, diretta da Andrea Santantonio e con Alì Sohna.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)