Domenica 25 novembre dalle ore 20 davanti al ristorante Vitantonio Lombardo lo chef originario di Savoia di Lucania accoglierà materani e visitatori per festeggiare la conquista della Michelin Star, per la prima volta nella città di Matera. Ci sarà un piatto di cavatelli con fagioli, cotiche e polvere di caffè, il tutto con un buon bicchiere di Aglianico. E ai primi cento anche una maglia personalizzata per festeggiare la Stella Michelin. Ad annunciarlo è stato Vitantonio Lombardo nel corso di una conferenza stampa promossa all’interno del suo ristorante aperto dal 28 maggio scorso in via Madonna delle Virtù 13/14 nei Sassi di Matera. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche tutta la “squadra” impegnata nell’attività di ristorazione, l’architetto Sandro Tortorelli che ha curato la ristrutturazione di un locale che un tempo era adibito ad una stalla e due assessori comunali, Eustachio Quintano ed Angelo Montemurro.
La consegna della Stella Michelin a Vitantonio Lombardo è avvenuta venerdì 16 novembre all’Auditorium Paganini di Parma in occasione della presentazione della 64^ edizione della Guida Michelin Italia. Durante l’evento è stato Gwendal Poullennec, il neo Direttore Internazionale delle Guide Michelin, ad annunciare le nuove stelle Michelin, quelle che illumineranno le tavole, i piaceri e i confronti tra appassionati di Alta Cucina. Sono 29 e fra queste brilla Vitantonio Lombardo Ristorante.
Fin dalla sua fondazione, nel 1889, la missione di Michelin è di contribuire al progresso della mobilità di beni e persone. Immaginando un giro d’Italia a misura di buongustai le tappe suggerite dagli ispettori della mitica guida rossa, da oggi, includono anche la Basilicata.
Il locale di Vitantonio Lombardo, che prende il nome proprio dal suo Chef con l’intento di comunicare forte senso di familiarità e consentire a ciascun ospite di sentirsi a casa.
Stella di punta della cucina lucana, lo chef nato a Savoia di Lucania è l’unico che può vantare in Basilicata la Stella Michelin. Un riconoscimento che aveva già conquistato con il ristorante di cui era patron a Caggiano in Campania. Una stella cui ha rinunciato per aprire il suo ristorante nei Sassi, dichiarando: “Voglio scrivere la mia storia nella mia terra”.
La Stella Michelin a Vitantonio Lombardo è un riconoscimento al lavoro dello chef e del suo staff. Un gruppo di lavoro che Lombardo ha voluto al suo fianco anche incontrando i giornalisti.
“Voglio presentarli tutti – ha esordito Vitantonio Lombardo – Donato è primo maître, in sala con lui ci sono Jonathan secondo maître, Marco e Daniela. In cucina ci sono i “capo partita” Filippo e Tessa e con noi lavorano: Angelo, Giuseppe e Ismail. Fra loro ci sono dei lucani che, quando li ho contattati, hanno lasciato lavori anche a Milano per raggiungermi e lavorare in Basilicata”.
“Questa è la terza volta che arriva una stella Michelin in Basilicata – ha ricordato Vitantonio Lombardo – la prima è stata ottenuta da La locanda del Palazzo Barile, la seconda dal mio amico Frank Rizzuti con la Cucina del Sud e oggi sono fiero di aver riportato la Stella in Basilicata, per la prima volta nella stessa edizione dopo aver aperto il 28 maggio scorso il ristorante a Matera. Questa mattina ho ricevuto il più bel regalo: mi hanno chiamato la sorella e la mamma di Frank e mi hanno ringraziato per aver portato la Stella in Basilicata. Voglio dedicare questo riconoscimento alla mia famiglia, ai miei ragazzi e a Frank. Ho avuto il coraggio di dare via una stella ottenuta con il ristorante aperto a Caggiano, in Campania ma a soli tre chilometri dalla Basilicata e di riprenderla nel giro di un anno. Avere una stella è una scelta di vita, qui non si fa ristorazione, qui si vive un’esperienza. Non ci interessa il conto ma un confronto a fine pasto per la crescita del nostro lavoro. Ogni piatto ha un pensiero e per avere un pensiero serve la formazione. Avevo 16 anni quando sono entrato per la prima volta in cucina: lavavo le pentole da mezzanotte alle sette. Poi a venti anni ho cominciato a fare lo chef nelle strutture alberghiere e guadagnavo 6 milioni di lire. Mio padre prendeva 900 mila lire, giusto per farvi capire. Ma i soldi non erano tutto e ho deciso di cominciare a lavorare gratis per gli chef stellati. Sono andato a New York, in Spagna e in Francia. Poi ho aperto il mio primo ristorante e ho visto il primo stipendio dopo un anno. Cominciavo a stare meglio, era quello che volevo. A Caggiano ho vinto la stella dopo un anno e mezzo dall’apertura ma anche lì non ero soddisfatto perchè il paese è piccolo e la gente chiede sempre i prodotti del territorio. Ecco perchè ho pensato a Matera, una città che si apre al mondo con il titolo di capitale europea della cultura. Matera fa sognare. Se c’è un sapore sul quale possiamo puntare nel nostro ristorante dico il sesto senso, l’unami, che raccoglie tutti i sapori. Questa è una terra dove c’è carne, pesce, verdura. Dal cazzomarro noi abbiamo pensato al calamarro: contiene carne, pesce e aceto spagnolo. Facciamo anche il dolce con i peperoni cruschi perchè i nostri prodotti possono essere utilizzati in tutte le portate. E poi abbiamo il dolce in carta che si chiama Matera, ricoperto con cioccolato e liquirizia, capperi caramellati e una sfoglia oro di 24 carati. Ora puntiamo già alla seconda stella ma devo anche dire che in questo posto non mi piace la pseudo concorrenza tra ristoranti. Se Lombardo prende una stella vuol dire che ci sono i presupposti per farne arrivare altre. Nadia Santini, una delle tre Stelle Michelin, a Parma mi ha detto che noi alla prima stella siamo per loro degli aquiloni a cui aggrapparsi ma io ho risposto che loro invece sono il vento senza il quale non possiamo volare”.
Orgoglioso del lavoro svolto per il ristorante Vitantonio Lombardo l’architetto materano Sandro Tortorelli: “Qui parla il cibo e l’architettura, compreso il sistema di illuminazione tecnica, è al servizio del ristorante e della cucina. Lavorando qui ho scoperto che l’architettura è come la cucina. Dietro un piatto e dietro un progetto c’è uno studio pauroso”.
Michele Capolupo
Biografia di Vitantonio Lombardo
Vitantonio Lombardo nasce in Basilicata a Savoia di Lucania, nel 1979.
Il suo è stato un peregrinare presso alcune delle migliori corti gastronomiche italiane e internazionali per apprendere tecniche moderne, raffinatezza nei sapori e creatività: Paolo Teverini, Gianfranco Vissani e Fabio Barbaglini i suoi maestri.
Infine, la fraterna amicizia con Davide Scabin, fondata sulla stima reciproca, a cui Vitantonio ha dedicato la Pizza in Black, omaggio al famoso “Black is Black”.
Fra i passaggi più importanti della sua vita professionale c’è sicuramente la gestione del suo ristorante ai confini con la Basilicata che, nel 2011, gli è valsa l’assegnazione della Stella Michelin.
Stella che, riconfermata fino all’edizione 2017, resta, per lui, più che un traguardo, un punto di partenza per fare meglio.
Di qui la scelta di accogliere i clienti del ristorante materano con menù in tripla veste: “Mat.era”, che parte dalla tradizione, “Mat.eria” in cui il punto di partenza è il territorio e “VL”, le iniziali di Vitantonio, ovvero, i piatti che hanno fatto e continuano a fare la storia dello Chef. Tre menù accomunati dalla volontà di regalare nuove sensazioni al palato e stimolare i sensi in un percorso che va dal pesce alla carne, passando per la terra.
La fotogallery della conferenza stampa di Vitantonio Lombardo (foto www.SassiLive.it) e della premiazione a Parma durante la presentazione della Guida Michelin