La segreteria materana di Forza Italia accende i riflettori sul mancato avvio del nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella città dei Sassi e si pone un interrogativo: “Aumento della TARI dopo le regionali o creazione di un tesoretto?”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sta passando in cavalleria il mancato avvio del nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Consapevoli che i tempi di avvio sono condizionati dalle vicende che hanno interessato l’aggiudicatario provvisorio del bando pubblico, non ci si può esimere da riflessioni che toccano pesantemente le tasche dei cittadini.
Il consiglio comunale, nel marzo 2018, ha approvato il Piano Economico Finanziario (PEF) che prevedeva la spesa complessiva, per il 2018, pari ad € 12 115 252,20, cifra che si ribalta totalmente nella TARI con distribuzione, tra utenze domestiche e commerciali, causa di accese polemiche e reazioni soprattutto tra le attività produttive.
Ma le brutte notizie non vengono mai da sole.
La previsione di € 12 115 252,20 è relativa al costo del primo semestre, con la gestione attuale, e del secondo semestre con la nuova gestione.
Il nuovo bando in affidamento prevede, per la città di Matera, un costo annuo omnicomprensivo, pari a € 9. 191 205,00 prima del ribasso d’asta, quindi comunque superiore al costo finale.
Da facili proporzioni emerge che, in assenza di avvio del nuovo bando entro dicembre, la spesa finale lieviterà dagli attuali 12 milioni di euro a circa 15 milioni di euro, con costo annuo per abitante pari a circa 250 euro
Con una raccolta differenziata ferma al 20% circa, la gestione dei rifiuti della città di Matera non è assolutamente da iscrivere nei manuali di “Buona gestione della cosa pubblica e dei rifiuti urbani”.
Maggiori costi dovuti, essenzialmente, ai rifiuti indifferenziati (circa 80% della produzione giornaliera) che, in questo secondo semestre del 2018, stanno finendo quotidianamente in discarica (a 200/250 € a tonnellata, con produzione giornaliera di 60/70 t) invece di essere recuperati (almeno al 65%) come previsto nel progetto appaltato e non ancora partito.
Notizia, questa, che la giunta abusiva vorrebbe, probabilmente, tenere riservata almeno fino alle prossime regionali, per non “ sporcare” il voto con i rifiuti e con gli inderogabili maggiori costi della TARI.
Non potremmo neanche accettare la risposta rassegnata che il mancato affidamento del bando rifiuti non è direttamente ascrivibile alla responsabilità dell’ Amministrazione Comunale.
La giunta dovrebbe chiedersi, e dovrebbe dare risposte alla Città, com’è possibile che i costi siano lievitati a questi valori, assolutamente sproporzionati ed indiscutibilmente superiori alla media nazionale, rapportata ad un livello di raccolta differenziata ai minimi italiani.
Se invece la risposta sarà che, pur con questi maggiori costi, la Tari non aumenterà, allora sarà chiarissimo che esiste un sistema, interno all’ Amministrazione, che crea tesoretti con i soldi dei cittadini;
Dopo i continui aumenti della TARI ( 9,45 milioni nel 2016, 11,23 milioni nel 2017 e 12,11 milioni nel 2018 ), scoprire che si creano riserve prelevando dalle tasche di tutti, anche e soprattutto dai meno abbienti, lascia tutti oltremodo perplessi sulla conduzione di un servizio che rimane discutibile ed soprattutto molto oneroso.
Attendiamo una risposta, non più prorogabile, alle famiglie e agli operatori economici a cui spiegare e motivare questo preventivo prelievo forzoso ed immotivato dalle loro tasche.
Nell’attesa Forza Italia Matera incontra il 22 novembre gli operatori economici per discutere tutte le azioni utili e necessarie per la risoluzione del problema.
Egregio arch. Di Lena lei può sicuramente protestare per il grave aumento della spesa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma quello che deve spiegare all’opinione pubblica è il perchè quando era in maggioranza con un assessore in Giunta non avete premuto perchè si cambiasse a governance del settore Igiene Urbana. Parlare ore che è passato all’opposizione è sicuramente una cosa meritevole di attenzione, ma anche abbastanza sospetta. Certamente il problema oggi c’è, ma cera anche prima e si vedeva lontano un miglio. D’altronde il caro assessore Ing. Enzo Acito ha avuto il coraggio di metterlo nero su bianco su una lettera/denuncia rimasta ad oggi lettera morta. L’unica cosa che è cambiata è che l’ing. Acito è tornato a fare il libero professionista.