Tentativo di spostare voto a maggio e nomine dirigenti Sanità e Arpab, Mattia (M5s): “La Franconi sta facendo un attentato alla democrazia. Se i nominati non vogliono essere complici rifiutino l’incarico”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il sistema di potere pittelliano insiste, contro ogni logica sia politica sia normativa, per il voto a maggio, perché ha bisogno di tempo per mettere a frutto nuove operazioni clientelari e perché sa che il M5S è pronto a vincere le elezioni.
In queste ore, la democrazia e la dignità dei lucani viene calpestata da logiche inaccettabili e pericolose, al solo fine di tutelare gli interessi personalistici di qualcuno e non il bene comune.
Le recenti nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie di Potenza e Matera e dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, nonché dell’Arpa Basilicata, rappresentano non soltanto l’ennesimo colpo di coda di una classe politica avvinghiata alle poltrone che, preoccupata del prevedibile esito delle prossime elezioni regionali, cerca di occupare ogni postazione di potere clientelare, ma anche un passo falso in una vicenda già recentemente sotto i riflettori degli organi inquirenti.
Non più di dieci mesi fa, nel gennaio 2018, con tre distinte deliberazioni (n. 45, n. 46 e n. 47 del 22.01.2018) la Giunta regionale al completo affidava l’incarico di Commissari delle tre Aziende del Servizio Sanitario Regionale per un anno. In più occasioni pubbliche tale decisione veniva dipinta come conseguenza di un’asserita “correttezza politica” orientata, in vista delle non lontane elezioni, a lasciare al futuro Presidente della Regione l’onere della nomina dei Direttori Generali.
L’operato è oggetto di un fascicolo aperto dalla Procura di Potenza, nei confronti dell’intera Giunta e dei tre Commissari, con l’ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio al fine di perpetrare il controllo politico sulla sanità, prevedendo la legge regionale n. 39 del 2001 la possibilità di commissariamento solo in casi particolari e non per un conclamato calcolo politico-elettorale.
Ebbene la recente nomina dei nuovi direttori generali, non a dieci mesi dalle elezioni ma nell’ultimo giorno possibile per la Giunta in carica, conferma l’ipotesi accusatoria, venendo miseramente a cadere la parvenza di fair play politico. Ben avrebbe potuto, infatti, la Giunta in carica rinviare la nomina ad una fase successiva alle elezioni, risultando la scadenza di gennaio dei contratti stipulati con i Commissari e la presenza di facenti funzione compatibili con i tempi previsti per l’insediamento dei nuovi eletti.
A questo punto, non potendo più far leva sulla correttezza politica della Giunta, dimostratasi in ogni occasione del tutto inesistente, non rimane che richiedere ai neo designati direttori generali di non accettare l’investitura e di non sottoscrivere il conseguente contratto, dimostrando la propria professionalità con un netto rifiuto di partecipare al nefasto disegno della Giunta ed evitando, in tal modo, di trovarsi sfiduciati da una nuova maggioranza politica tra poche settimane.
E bene farebbe il riconfermato direttore generale dell’Arpa a non accettare la nomina avvenuta in spregio della legge e a un giorno dalla scadenza della legislatura.
Il M5S sta mettendo in campo tutte le forze per impedire che questa giunta “militare” e arrogante compia fino in fondo il suo scellerato disegno.