Illustrati in mattinata i particolari di due casi di stalking registrati nella città dei Sassi e sui quali è intervenuta la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Matera. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il vice questore Fulvio Manco e l’ispettore Vito Cicirelli.
Agli arresti domiciliari è finito un uomo di 30 anni di origini albanesi da alcuni anni residente a Matera che da quattro anni conviveva con una materana di 30 anni. Sono quattro gli episodi denunciati dalla donna, vittima di violenze domestiche. Dopo la fine della relazione l’albanese aveva avviato una serie di azioni riconducibili al reato di stalking: appostamenti, suono del citofono dell’abitazione della sua ex convivente e richiesta della password del suo profilo facebook. Quattro gli episodi denunciati dalla donna, che hanno portato all’arresto del suo ex compagno Un altro caso di stalking ha coinvolto una coppia materana composta da un uomo di 45 anni e una donna trentenne. In questo caso è scattato solo il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna. Il pm che si è occupato delle indagini è Annafranca Ventricelli, il gip è Angela Rosa Nettis.
Di seguito i particolari emersi durante la conferenza stampa.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto un trentenne di origine albanese, ma residente a Matera, per maltrattamenti contro familiari e conviventi, atti persecutori e lesioni personali aggravate, commessi nei confronti della sua ex-compagna, materana.
I particolari dell’attività di polizia giudiziaria sono stati divulgati questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta in Questura dal Capo della Squadra Mobile Vice Questore Fulvio Manco.
Le condotte vessatorie, ricostruite dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia della donna, si sono realizzate nei primi mesi dell’anno in corso durante un periodo di convivenza della coppia e si sono circostanziate in molestie, minacce, aggressioni fisiche e psicologiche. Dopo la decisione della donna di abbandonare la convivenza, l’uomo ha posto in essere comportamenti persecutori finalizzati a riprendere la relazione della quale non ne accettava la fine, provocando alla donna un grave stato di ansia e paura, infondendole timore per la sua incolumità e determinando con i suoi comportamenti un cambiamento delle abitudini di vita.
Dalle indagini della Squadra Mobile è emerso che tra i motivi che hanno spinto l’uomo a porre in essere le indicate condotte vessatorie vi era soprattutto la gelosia, dal momento che una delle aggressioni subìte dalla donna è riconducibile alla mancata comunicazione all’uomo della password per accedere al profilo Facebook per controllare i suoi messaggi e i suoi contatti.
All’esito dell’attività investigativa della Squadra Mobile, il G.I.P. Angela Rosa Nettis, su richiesta del Pubblico Ministero Annafranca Ventricelli, ha applicato all’uomo, con precedenti di polizia, la misura cautelare degli arresti domiciliari.
La Squadra Mobile ha anche notificato un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a un quarantacinquenne materano per il reato di atti persecutori posti in essere nei confronti della sua ex. Anche in questo caso l’uomo, non accettando la fine della relazione, ha reiteratamente molestato e minacciato la donna attraverso numerose telefonate ed sms e con appostamenti e pedinamenti. Ciò le ha provocato un grave stato di ansia e paura, infondendole timore per la sua incolumità e determinando il cambiamento delle abitudini di vita.
Anche tale misura è stata applicata dal Giudice per le Indagini Preliminari Angela Rosa Nettis su richiesta del P.M. Annafranca Ventricelli.
La Polizia di Stato è costantemente impegnata contro la violenza di genere sia attraverso l’attività repressiva, sia attraverso quella di prevenzione. In tale prospettiva si inserisce la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore” con l’appuntamento di domenica prossima 25 novembre in Piazza Vittorio Veneto a Matera dove, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Camper della Polizia sarà a disposizione dei cittadini per informare e per aiutare eventuali vittime a far emergere il proprio caso di violenza subita.
La foto della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)