AGLI ARRESTI DOMICILIARI UN ANZIANO ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA DISABILE. Provincia di Matera: arresti domiciliari confermati per l’anziano accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia disabile.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, con propria ordinanza, ha confermato la misura degli arresti domiciliari per il 78enne residente in un comune materano che lo scorso 25 febbraio è stato tratto in arresto con l’accusa di aver indotto la propria figlia a subire e compiere atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità psichica della predetta. L’Autorità Giudiziaria, condividendo gli esiti investigativi, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’anziano evidenziando che ricorre tuttora il concreto pericolo che l’uomo, se lasciato in libertà, possa continuare a commettere altri gravi delitti della stessa specie per i quali si procede. I Carabinieri hanno quindi dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari con la quale il GIP di Matera ha confermato la misura degli arresti domiciliari a cui l’uomo era già sottoposto.
DENUNCIATA DONNA CHE AVEVA SIMULATO AGGRESSIONE E RAPINA IN PROVINCIA DI MATERA.
Pur di riconquistare il convivente, simula e denuncia, ai carabinieri, un’aggressione e una rapina, subite in casa.
E’ accaduto in un comune della provincia: una donna si è presentata presso il pronto soccorso dell’ospedale per farsi curare delle lesioni, lievi escoriazioni, sofferte, a detta della stessa, a causa di un’aggressione ed una tentata rapina, subita, mentre era in casa, ad opera di uno sconosciuto, che, di nascosto, era riuscito ad entrare.
Successivamente, la stessa versione è stata fornita e confermata, durante la denuncia, anche ai carabinieri, ai quali la donna ha ripetuto che, mentre si trovava in casa, sola, era stata aggredita da un uomo, che, entrato, voleva rapinarla.
La storia, tuttavia, non ha convinto, da subito e molto, i militari che, dopo alcune verifiche e le necessarie indagini, hanno svelato la verità: la presunta vittima aveva inscenato l’aggressione solo per riconquistare il convivente.
Ora, la stessa dovrà rispondere di simulazione di reato di tentata rapina e procurato allarme.