Il disciplinare di produzione, presentato da un’associazione di produttori, è fortemente orientato ad identificare il prodotto e il territorio regionale oltre che a difenderne la tipicità dalle incursioni esterne di altri oli non italiani
“La lettura pubblica della proposta di disciplinare di produzione dell’IGP dell’Olio Lucano, sarà data il 5 dicembre 2018 alle ore 16.30 presso Hotel degli Ulivi, Ferrandina alla presenza di funzionari del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turisno”.
Lo rende noto l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia.
“L’audizione è un appuntamento molto importante – prosegue Braia – è, infatti, il passaggio istituzionale che consentirà di procedere verso il riconoscimento dell’IGP. L’Associazione di Organizzazioni di produttori del comparto oleario ha inviato, come è noto, al Mipaaft nei mesi scorsi tutta la documentazione e il disciplinare di produzione. Un dossier di candidatura della domanda e un percorso intrapreso in questi ultimi due anni dagli uffici dipartimentali insieme ad Alsia e alle organizzazioni produttive del comparto, per il riconoscimento del marchio Igp.
E’ per la Basilicata dell’agroalimentare di qualità una grandissima opportunità che non dobbiamo farci sfuggire e che deve diventare l’occasione per lanciare l’idea di costituire una ampia e rappresentativa aggregazione produttiva e commerciale funzionale al rilancio del settore olivicolo dell’intera regione.
L’”Associazione per la registrazione dell’Igp dell’olio lucano” è composta dalle sei organizzazioni di produttori (Apo, Olivicola Lucana, Oprol, Assoprol, Olivicoltori lucani e Uprol) che rappresentano insieme oltre 11mila olivicoltori, circa 8300 ettari di uliveti e 35 trasformatori”.
Il Mipaaft, d’intesa con l’ ”Associazione per la registrazione dell’Igp dell’olio lucano” e la Regione Basilicata ha ufficialmente convocato una riunione di pubblico accertamento per la richiesta di riconoscimento della Igp “Olio Lucano” ai sensi del Regolamento (CE) n. 1151/2012 e del decreto 14 ottobre 2013.
Il disciplinare di produzione è fortemente orientato ad identificare il prodotto e il territorio regionale oltre che a difenderne la tipicità dalle incursioni esterne di altri oli non italiani. Sono infatti incluse tutte le varietà di olivo regionali autoctone e non, la zona di produzione riguarda tutta la Basilicata. Dai produttori ai frantoiani ai confezionatori, il disciplinare prevede un legame ambientale e sociale con la regione per le caratteristiche che vanno a determinare proprio la qualità del nostro prodotto e la buona reputazione dell’olio lucano sul mercato, che si può far risalire al 1988.
Sono caldamente invitati a partecipare – conclude Braia – tutti i sindaci e amministratori dei comuni della Basilicata, gli olivicoltori, i produttori di olio, gli operatori economici interessati, le organizzazioni professionali e di categoria operanti nel territorio regionale”.