Quasi 3 mila posti di lavoro in meno e un calo del valore aggiunto di quasi 130 milioni di euro nel 2017 rispetto ai valori pre-crisi. Bastano questi due dati – diffusi nei giorni scorsi dalla Svimez – a misurare lo stato di salute del settore delle costruzioni in Basilicata. A pesare è soprattutto la contrazione degli investimenti in opere pubbliche. Proprio ieri la Banca d’Italia, nel suo consueto rapporto autunnale, ha evidenziato che il settore delle costruzioni “ha risentito negativamente dell’andamento dei bandi per appalti pubblicati nel 2017, il cui valore è diminuito, secondo il Cresme, di quasi i tre quinti rispetto all’anno precedente. La flessione dei bandi, che è proseguita anche nel primo semestre del 2018 (-7,2 per cento rispetto al primo semestre dell’anno precedente), potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica della produzione nel breve e nel medio termine”.
Un quadro a tinte fosche che preoccupa fortemente il segretario della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, che punta l’indice contro i tempi geologici della pubblica amministrazione. “Non siamo per nulla sorpresi da questi dati – commenta il sindacalista – perché sono anni che denunciamo i segnali di indebolimento del settore e i continui ritardi nella cantierizzazione delle opere. Oggi scontiamo l’incertezza determinata da un quadro normativo poco chiaro e dalla piovra delle procedure burocratiche che sta bloccando tutto, anche i progetti già finanziati. Il rallentamento nella pubblicazione dei bandi per le opere pubbliche è il prodotto di questa incertezza. Quello che non si è ancora capito – continua La Torre – è che l’incertezza aumenta i contenziosi, rallenta i cantieri e riduce l’occupazione come dimostrano i 3 mila posti di lavoro persi nella nostra regione dal 2008 ad oggi”.
Per il segretario della Filca “serve una scossa nel sistema degli appalti pubblici perché se non riparte l’edilizia il divario tra aree sviluppate e aree depresse è destinato ad aumentare. Il settore delle costruzioni per poter sviluppare il suo potenziale anti-ciclico ha bisogno di certezze lungo tutta la filiera, dalla programmazione al collaudo delle opere, con misure puntuali come il collegio arbitrale per dirimere i contenziosi, procedure più veloci per la cantierizzazione delle opere e una governance partecipata, sul modello di quanto si sta sperimentando con Anas, che responsabilizzi tutti i soggetti che operano nel cantiere”.
La Torre auspica maggiore certezza anche sul capitolo degli incentivi fiscali per rilanciare la piccola edilizia di prossimità. “I bonus fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli immobili sta funzionando e rappresenta un importante volano economico per le piccole imprese locali, ma famiglie e imprese – conclude il sindacalista – hanno bisogno di stabilità per poter programmare gli investimenti nel lungo periodo”.