“L’annullamento dell’incontro previsto per oggi al Mise ci ha lasciati stupiti, perché il Ministro non ha fornito alcuna data per l’avvio di un confronto che appare in questa fase vitale per le sorti di un settore strategico come quello delle telecomunicazioni”.
E’ quanto ha dichiarato il segretario Nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti per il quale, “al Ministro Di Maio, che ricordiamo ha voluto avocare a sé la delega sulle telecomunicazioni, abbiamo inviato ieri il reclamo presentato come Ugl Telecomunicazioni al Garante della Privacy alla luce del nuovo regolamento europeo sul trattamento dei dati sensibili, al fine di verificare se tale normativa viene rispettata dai Paesi esteri dove il flusso di chiamate ed i dati degli utenti italiani vengono dirottati dai grandi committenti sia pubblici che privati ed eventualmente porre un ulteriore freno al fenomeno delle delocalizzazioni. La manifestazione odierna davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, ha costretto comunque il delegato dal Ministro, Avv. Bellezza a riceverci in delegazione – prosegue Conti – la quale, oltre al sottoscritto, ne ha preso parte il segretario Nazionale Ugl Tlc, Claudio Giuliani. E’ stato ribadito che le soluzioni dei problemi di questo settore non sono più rinviabili, occorre un confronto serrato e risolutivo per tracciare un percorso che abbia al primo posto il bene del Paese, che non può essere ottenuto senza il raggiungimento del bene dei cittadini e dei lavoratori italiani perché non si tratta di salvare il salvabile ma mettere in sicurezza tutti i posti di lavoro, nessuno escluso. Noi Ugl Tlc – concludono Conti e Giuliani – necessitiamo di un confronto a 360° anche su Tim dove il nostro obiettivo è esclusivamente quello di salvaguardare tutto il sistema occupazionale: la nostra paura è che un eventuale scorporo della rete Tim, causerebbe esuberi per oltre 20 mila dipendenti, ricordando che nella società della rete potrebbero rientrare non più di 20 mila lavoratori su un totale di lavoratori attuali di Tim che risulterebbero tra i 45 e i 49 mila”.
La questione è costantemente seguita con immensa preoccupazione, dai dirigenti sindacali dell’Ugl Tlc Basilicata, Mina Saracino e Francesco Stigliano.
Per i sindacalisti, “il settore è in crisi ed è necessario intervenire poiché l’intero entourage gestionale delle commesse lucane, potrebbe risentirne ed avere ricadute occupazionali anche nei confronti di CallCenter dislocati sul territorio. Saremo vigili che ciò non accada – terminano Saracino e Stigliano -, l’Ugl in tal caso chiede alla governance lucana di aprire un tavolo di confronto con Tim affinché si possano ottenere le giuste garanzie per un settore che occupa in Basilicata oltre 2000 dipendenti”.